Pensieri mistici e spregiudicati di Calì

diario

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    15

    Status
    Offline
    Il vento del Nord è inquieto

    Che gran fatica! Mi sento priva di forze e con un gran mal di testa.
    Sono finita, in questo castello, Torre del Drago, dopo una lunga giornata.
    Sorrido, in un qualche modo mi sono capitati dei compagni di avventura.
    Anche se devo ancora conoscerli, per potermi, realmente fidare.
    Chissà forse è stato Galador, a mandarli, per tenermi lontana dai guai...
    Così, vengo scortata da una guardia, verso la torre, in cui ho chiesto di dormire per la notte.
    Ho come il sospetto che preferirebbe portarmi, alle segrete e buttar via la chiave.
    Saliamo su, in cima alla torre e mi accompagna all’interno di una piccola stanza.
    Entrando dentro mi guardo intorno e vedo un letto, un caminetto acceso, una cassapanca, delle scale a chiocciola ed una finestra su una parete.
    Mi avvicino, alla finestra aperta, che gode di vista, su tutto il territorio circostante.
    È una splendida notte suggestiva, tra le stelle e le montagne Anulari.
    -"E...qui signorina c’è la…latrina, se ne ha bisogno."– mi indica il soldato, aprendo una porta in legno, sulla parete in fondo alla camera.
    Lo guardo e vorrei, volentieri, staccargli la testa.
    Respiro, trattenendo i miei impulsi omicidi e con “cortesia” gli faccio capire che non ho più bisogno dei suoi, servigi.
    Si dilegua, ben contento di lasciarmi chiusa e sola, sopra ad una torre.
    Sospiro e mi distendo sopra il letto, pensando agli oggetti che ho trovato lungo il percorso di oggi.
    Il primo è un pugnale nanico. Un nano non lascerebbe mai la sua arma volontariamente.
    Per secondo ci sono le scarpe della ragazza, trovate, davanti al masso che apriva un cunicolo in una grotta. Sembravano lasciate lì, come per…localizzare un ingresso.
    Conosco questo tipo di magia, i miei fratelli usavano sovente un certo tipo d’incantesimi, per non perdere le tracce.
    Un acuto senso di colpa giunge al mio cuore…
    Scuoto la testa e accantono i pensieri tristi nel fondo dell’anima.
    Ritorno a quel luogo oscuro, pieno di trappole e tranelli, agli ostaggi martoriati e usati come cavie, per chi sa quali esperimenti.
    Brevemente, penso alla figlia di quel mercante, un uomo spregevole.
    Da qualche tempo ho iniziato ad indagare su di lui, ma più vado avanti, più mi rendo conto che da sola non posso risolvere questo mistero.
    Il vento del nord è inquieto, i miei sensi percepiscono qualcosa di strano, e avrò bisogno di tutto l’aiuto possibile.
    Respiro, alla fine grazie all’aiuto dei miei nuovi compagni, siamo usciti da quell’orribile posto e a portar via gli ostaggi.
    Tuttavia, quella piccola figura filiforme mi lascia perplessa.
    Non credo sia scomparsa, penso piuttosto, che, sia andata ad avvisare qualcuno: come ad esempio, venticinque armati, con tanto di mago al seguito. Soldati.
    Un’intera guarnigione, solo per la semplice figlia di un mercante, umano…Apparsa subito dopo che il nano forzuto, Flavius, ha interrotto gli incanti..?! Sospetto. Molto sospetto.
    Non mi fido di loro, non mi fido di uomini che brandiscono armi di quel genere…
    Anche se urlarlo apertamente a tutti, non è stata la mossa migliore, uff….
    Eruannie, l'elfa guerriera, ha rinvenuto un dente umano, da ciò che rimaneva dell’incantatore d’acqua, eppure, qualcosa mi dice che dovrebbe appartenere al vero stregone o comunque collegarsi a lui...mmmhh..
    Mi rilasso ed entro in meditazione, troppe domande senza risposta, meglio riposare.
    Mi sveglio, prima degli altri, e vado sul tetto della torre salendo dalle scale interne che portano in cima, arrivata a destinazione, eseguo il mio solito riscaldamento per mantenermi in forma e allerta.
    All’improvviso qualcuno mi chiama, mi affaccio e vedo Cano, l’altro elfo, che lancia un pugnale ma l’arma rotola giù, in fondo al castello.
    Rido, senza farmi vedere per non infierire.
    Lo vedo imprecare e amareggiarsi per la perdita, subita… Forse è legato all’oggetto!
    Lo rassicuro, urlando da sopra la torre, di non preoccuparsi e che dopo la colazione, andremo insieme a cercarlo.
    Sembra un elfo gentile e chiacchiero con lui, sempre dalla torre e lui dal tetto del castello, urlando. Probabilmente abbiamo svegliato mezzo paese, e alla fine, ci sfideremo ad una gara di tiro con l’arco.
    Tranquilla mai eh?…Destino da ranger...
    Rientro in sala con Cano e vedo gli altri, vorrei sapere come stanno le due vittime, ma il comandante ci aggiorna dichiarando che prima, vorrebbe interrogarci...

    Un'altra figlia perduta

    Alla fine, io e Cano siamo scesi giù dal tetto e proseguiamo nei corridoi di questo castello. Sembra un elfo gentile e cordiale, razza difficile da trovare, molto rara…
    Decidiamo quindi, di fare un salto in armeria per recuperare le scarpe della figlia del mercante e così restituirle alla legittima proprietaria, anche se onestamente è solo una scusa per recuperare le nostre armi. Così entriamo ed usciamo dal deposito, armati, sotto lo sguardo confuso di un tale Rino, senza alcun problema. Camminiamo ancora per i corridoi, quando ad un certo punto sentiamo dall' esterno dello schiamazzo. Affacciandoci dal porticato vediamo alcuni soldati insieme alla guerriera Eruannie e alla piccola Auril che stanno allestendo un duello con dei.. -“cosa sono quei cosi, della Savana…?!”-
    … e poi dicono a me che sono un’attaccabrighe!...
    Tuttavia, la situazione si rivela interessante, un piano (diabolico) prende forma nella mia mente…
    Grazie alla complicità di Cano, mettiamo in atto un ottimo giro di scommesse. Cano preferisce chiamarli investimenti ma a me importa far fruttare il capitale e che le ragazze picchino efficacemente, i soldati.
    Ovviamente i camerati scommettono in favore dei “due animali selvaggi della Savana”. La confusione generale, mi porta ad un passo dallo studio del comandante Fatus.
    Tutto calcolato XD
    E così inizia lo spettacolo o giostra di Palombo, oppure duello contro “i selvaggi della Savana”. È sempre intrigante e scenico osservare i duelli anche se, con l’andare avanti dello scontro, la mia fiducia nelle ragazze, crolla, in quanto i due “energumeni rabbiosi delle terre selvagge” sono veramente due avversari notevoli e verso la fine del combattimento mi si para davanti una scena spiacevole: il grosso dei due afferra Eruannie e la trascina fuori dall’arena.
    Cano è piuttosto preoccupato per il suo investimento, io anche, ma ciò che mi fa arrabbiare e che i soldati stanno vincendo.!!!
    Mi rivolgo al resto della banda spettatrice dichiarando che non è un comportamento da cavalieri, -"davvero poco cavalleresco"-, cercando di far leva sul loro senso morale, anche se con forti dubbi in merito.
    infatti i miei dubbi vengono dissipati quando i cavalieri mi rispondono, incautamente che fa, tutto parte del gioco.
    Ah si, fa parte del gioco?!?!…Ora ci penso io !!!!
    Senza pensarci due volte faccio irruzione nello studio del comandante e lo informo di ciò che sta accadendo fuori, con i suoi rozzi cavalieri. Il comandante Fatus mi guarda per un secondo.
    Entrambi non ci fidiamo l’uno dell’altro, ma entrambi, per fortuna, non tolleriamo certi atteggiamenti. Così richiama all’ordine i suoi bruti e grezzi sottoposti ed interrompe la giostra di Palombo.
    Entrando nello studio, colgo l’occasione per guardarmi intorno ed in fondo vedo le barelle dei due ragazzi, che abbiamo portato qui al castello. Sono in uno stato allarmante, quasi in fin di vita, ma non ho il tempo di pensare che Cano mi raggiunge e chiede informazioni anche agli altri presenti nella stanza: ossia Yushen e Rufus, con il mago Fares.
    Percepisco una certa tensione, “faccende da adulti” le chiamava mio padre, così semplicemente restituisco le scarpe della ragazza e invito Cano ad uscire dallo studio. Non è il caso di sfidare la sorte fino a questo punto.
    Uscendo, i soldati scommettitori mi guardano con rimprovero, per aver interrotto il duello e per aver causato la perdita di un ricco bottino. Di rimando li guardo anche io, alzo un sopracciglio, in stile elfico e sorridendo, con occhi da cucciola innocente riferisco che non abbiamo né vinto, né perso con tanto di spallucce e mani alzate.
    Non sembrano particolarmente convinti ma alcuni di loro bofonchiano: -“sono solo ragazzi” - e se ne vanno via a malincuore. Poverini XD
    Scherzo con Cano che sembra essere amareggiato per la scommessa e per sentirsi, inutile ai fini delle indagini. Gli rispondo che quando tutti dormiranno, di notte, entreremo dalla finestra nello studio del comandante e aiuteremo quei ragazzi, in barba alle faccende da adulti.
    Adoro i miei piani d’azione…
    Mentre ci allontaniamo, all’improvviso qualcosa oscura il sole, degli uccelli spaventati si alzano in volo e un fulmine squarcia il cielo. Il vento è cambiato.
    Guardo Cano anche lui ha percepito qualcosa, un’aura magica e potente, provenire dalla camera in cui siamo stati. Corriamo attraversando il corridoio, spalanchiamo di nuovo la porta e …sbatabam…
    I due corpi, delle vittime, esplodono davanti ai nostri occhi.
    Rimango basita, intorno a noi tutti, c’è solo sangue e pezzi di corpi umani.
    Non di nuovo…un’altra figlia perduta
    Vedo Yushen immobile, Rufus pieno di sangue della ragazza, anche Cano è sconvolto ma osserva la scena, il comandante, invece, cerca di riprendersi, lo fisso nuovamente e sotto suo consiglio corro a chiamare gli altri miei compagni. Non dico nulla ai soldati, intorno a noi, è una questione grave, meglio tenerla segreta al momento.
    Il comandante con tutti noi presenti fa il punto della situazione. Egli aveva già mandato nei dintorni delle squadre di ispezione ma che non sono tornate. A corto di uomini ci chiede aiuto.

    Mentre cammino verso il bosco alzo lo sguardo alle montagne che svettano alte e possenti, eppure avverto qualcosa di sinistro dalle cime innevate...

    Se devi, difenditi

    Sono giunta all’inizio del bosco, dove un placido e limpido ruscello mi permette di darmi una ripulita dall’incidente: l'esplosione di corpi umani.
    Anche il resto della compagnia mi raggiunge, quando all’improvviso una mano mi afferra la spalla. Prontamente, poiché non gradisco essere presa di sorpresa, lancio addosso allo sprovveduto il dente che avevamo trovato nella grotta.
    Era Rufus, il warlock dall’aspetto curioso.
    In effetti ora che lo osservo meglio, mi rendo conto di non aver mai visto creature simili.
    La creatura dalla pelle rosa fucsia…??? Mi guarda con astio, ma rispondo a lui e agli altri presenti che forse sarebbe il caso di fermarsi un attimo, fare colazione, discutere e metterci al corrente delle informazioni che si sono scambiati con il comandante Fatus. Inoltre, noto le due combattenti stanche e affaticate dalla giostra.
    I due saggi, del gruppo, ne parlano un attimo nel loro linguaggio “segreto”, ed i miei occhi si fissano al cielo.
    Yushen, che sembra aver particolare confidenza con gli animali, prova a chiedere informazioni ad un vecchio corvo solitario che volteggia sopra di noi. Ma, il pennuto, non fa altro che starnazzargli contro. Il mezzelfo lo fissa e bisbiglia nel suo linguaggio arcano, contro la povera bestiola, che continua a gracchiare alle sue domande. Rido e penso che il corvetto, non ama le conversazioni sociali e forse vuole anche lasciare un bel ricordino al suo interlocutore, per averlo disturbato.
    Comunque sia, mi guardo intorno e da brava ranger, localizzo delle tracce da seguire.
    Prima di andare avanti mi concentro per recuperare delle bacche benefiche che possano nutrire tutti.
    Le creo amarognole, come facevano i miei fratelli, i quali ricordo, mi raccomandavano di non abusare troppo, di certe magie...ma i miei pensieri vengono distratti dall'esclamazione improvvisa del Nano Forzuto che le paragona a sterco di capra…!!!!?????!!
    Scuoto la testa, pensando che probabilmente se avesse davanti sia delle bacche che dello sterco, non coglierebbe le differenze.
    Proseguiamo nella nostra esplorazione e in una radura si manifestano dei fuochi fatui. Ricordo di aver letto che i fuochi fatui sono come degli spiriti che si nutrono di emozioni, non sono malvagi ma meglio usare cautela. Inoltre, nel terreno sottostante troviamo anche delle ossa, apparentemente umane.
    Yushen ci invita a rimanere calmi e ad allontanare le emozioni.
    Invece la piccola Auril, mossa dalla curiosità, salta fuori dal trasportino del nano Flavius, e si mette ad inseguire le piccole luci fluttuanti, ma all’improvviso si arresta, quasi spaventata, dicendo di sentire una voce. Tale avvertimento mette in allarme i miei compagni di viaggio. Tuttavia, non percepiamo particolari pericoli, anzi, a parte i fuochi, la situazione è calma.
    Andiamo avanti, fino ad arrivare davanti ad un monolite enorme, in netto contrasto con l’ambiente circostante del bosco.
    Lo stesso, Rufus, ci raccomanda di fare attenzione poiché avverte della magia latente, provenire dalla roccia.
    Eruannie si avvicina al grande masso, per esaminarlo rivenendo un teschio di una creatura. Mi avvicino e da un primo sguardo, ritengo si tratti di un Dragonide adulto, ma non vecchio.
    I miei compagni iniziano a diventare nervosi, decisamente qualcosa si muove in questo bosco, e come se non bastasse il corvo malandato, di prima, si posa su un ramo per osservarci.
    Auril lo fissa ed esclama che il volatile gli ha fatto l’occhiolino.
    Quel corvo non è un corvo.
    Con uno scatto tendo l’arco verso il volatile ed intono: -“ Ehi bipede alato pennuto, mio fratello maggiore mi ha insegnato che prima si colpisce e poi si chiede chi è..”-
    Il corvo rimane immobile, forse non ha capito la minaccia verbale, ma la mia freccia puntata sì.
    Anche, il mezzelfo, Yushen con diplomazia cerca di far notare al (s)piumato la situazione. Però definirmi “una tiratrice, fuori di senno” solo perché ho puntato il mio arco, al corvetto, mi infastidisce. Se non sta attento la freccia, la scaglio contro di lui.
    D’altronde metà umano, metà elfo e pure druido non può che essere antipatico !!
    Il corvo emette qualche suono stridente e poi si alza in volo per allontanarsi. Decido di lasciarlo andare e di non sprecare inutilmente una delle mie frecce. Sicuramente non era un corvo normale, tuttavia non ci ha attaccati e ho sempre rispettato la natura e i suoi abitanti.

    Rispetto Calì, rispetta il cuore della foresta.
    Se devi, difenditi.
    Ma non uccidere, uccidere è l’ultima scelta.

    All’improvviso vedo il corvo che …puf …esplode…?!?!?!
    Cano e Rufus, l’hanno fatto arrosto…???…anche se osservando ciò che rimane “dell’arrosto” tutti notiamo che era già morto da tempo e ciò che lo teneva in vita, era solo magia.
    Nemmeno il tempo di analizzare l’accaduto che si avvicinano a noi delle strane creature, dei cadaveri in stato di putrefazione, con le chiare intenzioni di ridurci come loro.
    Auril ed Eurannie subito si schierano per affrontarli, lo stesso fanno i miei compagni, e non c’è nemmeno bisogno di dirlo che sono già pronta con la mia arma tesa.
    Mentre è in corso la battaglia, qualcosa mi distrae, una voce nella mia mente prende il sopravvento ricordandomi il passato, e questo mi fa lanciare una freccia a vuoto.
    Chiudo gli occhi, scuoto la testa, mi sento confusa e arrabbiata...ma nella mia mano l’Arco di Galador, mi ricorda perché ho intrapreso il mio viaggio.
    Riapro gli occhi, stringo e tendo le mie frecce ritrovando la lucidità necessaria per affrontare la battaglia. Guardandomi intorno vedo che siamo attaccati su due fronti, da una parte i cadaveri e dall’altra dei Dragonidi apparsi proprio nella direzione del monolite. Scocco un altro colpo, in aiuto a quelli in difficoltà e colpisco uno dei cadaveri, tendo nuovamente, ma questa volta rafforzo la portata delle mie frecce con la magia dei rovi. Anche i miei compagni tra colpi funesti e marziali, spade incrociate e onde energetiche si difendono e picchiano forte.
    Rufus sembra quello più in difficoltà, il dragonide maschio, lo sta massacrando di botte, ma con la mia mira “da folle” riesco a centrare la creatura a forma di drago. Questo permette al Warlock Fucsia di allontanarsi appena in tempo, perché le spine delle mie frecce si attivano. La creatura dragonide ne subisce gli effetti ed anche gli altri dragonidi vicini.
    L’unico che non si è reso conto delle mie frecce incantate è il Nano Forzuto, il quale viene colpito da uno dei miei rovi.

    Appunto mentale: gridare, per la prossima volta “-spostati Nano Farzuto!!!”-

    Alla fine abbiamo abbattuto tutti i nostri avversari, mi guardo attorno e vedo i miei compagni provati e stanchi dalla battaglia. Cerchiamo di riprenderci un poco, quando sulla roccia appare un simbolo. Vedo il nano avvicinarsi e con la sua ascia, a furia di picconate lo estrae dalla pietra. Probabilmente vorrà farlo esaminare al mago Fares.
    Decidiamo di rientrare al castello poiché in lontananza delle nuvole scure si avvicinano presagendo della pioggia imminente.
    Di ritorno al castello gli animi dei miei compagni sono esattamente pensierosi e turbati come il tempo fuori dalle mura. Alcuni sono anche feriti e malconci dallo scontro. A certe battaglie ci si abitua, ma mai fino in fondo…
    E poi quella voce, nella testa…
    Ci vorrebbe una bevanda calda …

    Edited by Calì - 6/11/2020, 18:27
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    15

    Status
    Offline
    Così mi è stato insegnato

    Dopo un gironzolare per il castello trovo finalmente le cucine. Mi dirigo in compagnia di Cano all’interno della stanza per distendermi e preparare qualcosa di caldo.
    Inizio a spulciare le dispense alla ricerca di un servizio da tea. Con mia grande sorpresa trovo il necessario per la preparazione degli infusi. Evviva !!!!...
    Tutto intorno è tranquillo e silenzioso forse anche troppo, ma la calma non mi dispiace.
    All’improvviso mentre tolgo dal fuoco l’acqua, per metterla in infusione con delle foglie di menta piperita e fiori di malva, una nebbiolina inizia a spargersi nell’ambiente.
    Guardo Cano e anche lui sembra confuso, soprattutto quando entrambi ci accorgiamo che i nostri movimenti sono rallentati e addirittura riusciamo a passare attraverso gli oggetti senza, realmente, afferrarli.
    La nebbia ha ricoperto tutto, senz’altro deve essere opera di un incantesimo.
    Concentrandomi schiocco le dita e quattro piccoli lumi mi alleggiano intorno.
    Zaino in spalla (un buon ranger porta sempre con sé il suo zaino) decido di attraversare le pareti per ritrovare i miei compagni.
    Dopo vari tentativi io e Cano riusciamo a radunare Flavius, Rufus e Auril.
    La piccola halfling non era esattamente vestita dato che si stava facendo il bagno, tuttavia non c’è molto tempo da perdere così la copriamo e la leghiamo. Il suo spirito giovanile a volte è esuberante, meglio tenerla ferma.
    Rufus però crede sia meglio formare una cordata tutti insieme per non disperderci.
    Legati l’uno all’altro riusciamo ad uscire dal castello e a trovarci tutti nel cortile.
    Il tempo però non si ferma per le contemplazioni e la nebbia che circondava tutto si avvolge su di noi è come un tornado ci fa vorticare in aria.
    Cerchiamo di rimanere uniti all’interno dell’occhio del ciclone, ma con grande fatica, poiché è molto potente. All’improvviso tutto si ferma e rimaniamo sospesi nello spazio. È un attimo, un secondo e precipitiamo giù.
    Agilmente riesco ad atterrare senza danni, invece i miei compagni forse troppo scossi dal turbinare cadono rovinosamente a terra. Alcuni nell’impatto purtroppo rimangono feriti.

    Ci riprendiamo un attimo cercando di capire cosa sia realmente successo. In pochi istanti ci siamo ritrovati da Torre del Drago alle… Montagne Anulari!?!?!?! Come è possibile..???

    Eppure, guardandoci intorno ci accorgiamo da quell’altezza che siamo finiti proprio in mezzo alle montagne che si scorgevano dalla Torre. Mentre adesso la stessa ci appare un piccolo punto nel verde collinare a valle.
    Non poco lontano da noi, qualcosa si muove. Sembra una ragazza. Yushen si avvicina a lei con cautela, l’avverte essere una mezzelfo, come lui, anche se da come ci guarda è piuttosto indispettita.
    Infatti, le presentazioni non vanno a buon fine, d’altronde si sa che noi montanari siamo noti per essere “leggermente” scorbutici con i forestieri.
    Mi colpisce la reazione del Signor Fucsia alias Rufus, che sembra provare una sorta di antipatia verso la nuova arrivata che corrisponde al nome di Hazel
    Dopo varie discussioni Hazel ci informa di essere arrivata fra le montagne Anulari e che si stava dirigendo in cima per una missione.
    Inoltre ci avverte che questo luogo in cui siamo capitati è intriso di protomagia: ossia una magia morta.
    La dimostrazione sta nel fatto che nessuno di noi riesce a compiere nemmeno l’incantesimo più semplice, non riusciamo a curare le ferite ed il gattino che teneva nello zaino Eruannie altri non è che Balmur, tramutatosi in felino a Torre del Drago.
    Questa cosa non mi piace ed è dei miei stessi pensieri anche Rufus che inaspettatamente vuole parlarmi di questioni importanti.
    È quasi il tramonto, conoscendo la montagna e i repentini cambiamenti atmosferici guido i miei compagni verso un riparo. La notte fa freddo, il vento fuori si sta alzando, meglio fare presto.
    Saliamo sulla vetta e tra la roccia scorgiamo degli intagli a forma di teste di nano. Non mi stupisco, dell’effige, so che i nani abitano sulle montagne ma il loro aspetto è comunque poco rassicurante.
    Alla fine, troviamo una piccola grotta per la notte. I miei compagni hanno raccolto la legna ma sembrano in difficoltà nell’accendere il falò per la notte, anche perché, a parte io e Cano, gli altri hanno scordato i loro zaini nel castello.
    -“lasciate fare a me”- dico.
    Con eleganza mi sciolgo i capelli raccolti e con uno dei miei pugnali ne taglio una piccola ciocca dell’estremità, che uso come paglia per l’accensione del fuoco. Vedo delle facce stralunate attorno a me.
    Rido.
    È come un rito: a mio padre è stato insegnato così da mio nonno, e a mio nonno da suo padre, e a questi di nuovo da suo padre, per secoli di generazioni.

    Gli Dei chiedono in cambio un dono, forse per ringraziarli, forse per avere i loro favori o forse per non essere malvagi e non indispettirli.
    Ma ricorda Calìme, gli Dei ti daranno risposte da Dei, non chiedere sul passato o sul futuro, conoscere l’inizio o la fine prima del viaggio non è bene. Una ciocca di capelli in dono, un presente verso gli Dei per tenerli a bada...
    Così mi è stato insegnato.


    Dopo aver acceso il lume chiedo ad Eruannie di accompagnarmi a caccia per far scorta. Accetta molto volentieri, anche Cano si intromette ma mi giro male verso di lui. Gli impongo di rimanere lì buono e zitto.
    Possibile che debba sempre seguirmi!!!
    Dopo una proficua e abbondante caccia, torniamo al piccolo rifugio ed ad attenderci vedo Rufus, venirci incontro.
    Inizia a raccontarmi importanti informazioni su una certa associazione della Gramigna, a cui la legione del comandante Fatus stava investigando. Anche io rivelo a lui delle mie indagini sul mercante reietto.
    A questo punto entrambi pensiamo che possano esserci dei collegamenti tra quell’uomo, questa società di stregoni e l’omicidio di quei poveri ragazzi, “Contenitore e Ingrediente”.
    Rufus inoltre, non sembra fidarsi di Hazel, e chiede a me e ad Eruannie di non farne parola.
    Dopo aver ampiamente banchettato disponiamo dei turni di guardia a coppie.
    Chiedo il cambio a Cano e a lui propongo di farsi aiutare dal Nano Forzuto.
    Cano mi guarda smarrito, la sola idea di rimanere da solo, di notte, con un nano forzuto che odia gli elfi lo ..terrorizza. Rido e mi gusto il siparietto e i maldestri tentativi del chierico nell’approcciarsi con il barbaro.
    D’altronde in caso di pericolo meglio un Nano Forzuto costretto a star sveglio che un elfo ferito.
    Il mattino si apre soleggiato e con le ragazze del gruppo decidiamo di rinfrescarci, in qualche piccola fonte di montagna.
    Quando torniamo i ragazzi sembrano alterati con Hazel.
    Principalmente Rufus che l’accusa di nascondergli delle importanti informazioni. Dopo vari battibecchi decidiamo di seguirla, anche se con una certa diffidenza.

    Seguendo la mezzelfo in un lago apparentemente craterico tra i monti, ci ritroviamo di fronte ad una lastra sacra.
    Hazel ci fissa uno ad uno e ci dice che abbiamo a disposizione una domanda.
    Una domanda da porre agli Dei…

    Edited by Calì - 27/3/2020, 23:27
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    15

    Status
    Offline
    Rispetto e Limiti

    Siamo davanti a questa parete divina per porre le nostre domande.
    Il primo ad avvicinarsi è Yushen, che vedo concentrarsi per porre il suo quesito.
    Mentre il druido Antipatico è impegnato, bisbiglio al signor fucsia, Rufus, quali sono le mie intenzioni.
    Vedo tornare il primo druido piuttosto pensieroso e fissa Hazel in modo strano.
    Ammetto che il Monello Antipatico Yushen è stato furbo, avrà chiesto qualcosa di particolare su di noi, probabilmente…uhmmmm…
    Poi si avvicinano Balmur seguito da Eruannie ed entrambi chiedono qualcosa di strettamente personale.
    Tocca a me.
    Cammino verso la lastra magica.
    In realtà avrei da interrogare gli Dei su molte risposte, in particolare c’è una domanda che da sempre tormenta il mio animo: chi ha ordito la trappola e il massacro della mia famiglia…?
    Sarebbe davvero semplice chiedere la soluzione alle mie inquietudini.
    Troverei gli assassini, placherei i miei sensi di colpa e forse così avrei il mio riscatto personale, portando la testa dei responsabili a mio padre.
    Già sarebbe semplice.
    La strada più facile.
    Se non fosse che, mi trasformerei in una cacciatrice mossa solo dalla vendetta, dall’odio e dal risentimento e non terrei fede al giumento, fatto, quando “rubai” da casa l’Arco di Galador.
    Se diventassi così, non riuscirei nemmeno a scoccare le mie frecce e Galador stesso risorgerebbe dalla tomba per picchiarmi.
    Generazioni di Ranger che si rivolterebbero dal disonore…

    Il buon cacciatore sa quando deve fermarsi.
    Rispetto e Limiti.


    E poi perderei tutto il sapore della caccia, l’inseguire le tracce, indagare, scoprire e arrivare alla meta lottando. Ed io ho promesso che avrei trovato la verità come solo un autentico Ranger, con un pizzico di ladresco, poiché mi attirano i guai, altrimenti non sarebbe divertente ..ops XD. …
    Preferisco di gran lunga, il mio istinto e giudizio sugli amici e i nemici, così da poter scegliere con chi fare a pugni e calci nel ..puntini puntini…

    Farò una domanda semplice, pratica e che possa aiutare la spedizione. Sono più che mai convita che contro la Gramigna, questa oscura società, ci occorra davvero un grande aiuto.
    Mi concentro e penso alla mia domanda.

    Risposta dagli Dei: una conchiglia.

    Alzo un sopracciglio e penso che forse me la sono cercata.
    Divini… valli a capire …sbuf!!!!
    Anche il Nano Forzuto compie la sua domanda in nanico, forse non voleva essere capito dagli altri ma io conosco il suo linguaggio e capisco ogni sua parola.
    Sono curiosa di sentire Rufus e Cano ma anche loro chiedono qualcosa sul loro passato.
    Le ultime sono Auril e Hazel ma quest’ultima ci fa uscire per poi tornare con il volto coperto, dato che all’improvviso emana luce dalla sua pelle. Hazel l’illuminata.
    Questa Hazel ha qualcosa di sospetto, sembra ben conoscere questi luoghi, infatti ci guida lungo un sentiero pieno di funghi senzienti.
    Questa mi è nuova, fughi con una.. coscienza.?!
    Lungo il cammino Hazel ci fa notare le varie creature del posto, come un enorme occhio gigante che ci osserva, della fanghiglia acida che scende dalle rocce, dei lucertoloni e altre creature tra le quali, alcune, piuttosto pericolose che è meglio non disturbare.
    Non so perché ma la mia mano stringe l’elsa della spada ad ogni passo.
    Alla fine del percorso ci troviamo davanti una statua di pietra, un nano dall’espressione terrorizzata. Qualcosa o qualcuno lo ha ridotto in quello stato.
    D’improvviso sentiamo un urlo stridente e i funghi che ci circondano iniziano ad agitarsi.
    Tiro fuori la spada e mi volto nella direzione da cui stanno correndo tutte queste creature e vedo un enorme sagoma avvicinarsi.
    -“Correte” – grido ai miei compagni
    Riusciamo ad uscire dalla grotta guidati da Hazel ma la strada ci viene sbarrata dall’argine di un fiume.
    La creatura enorme ci ha raggiunti, ed è un basilisco, piuttosto grosso e inferocito.
    Non abbiamo altra scelta.
    Dobbiamo affrontarlo e abbatterlo per non diventare, nell’imminente, graziose statue di pietra.
    Hazel alla cieca gli tira contro il suo giavellotto, Flavius chiudendo gli occhi attacca alle zampe anteriori, io invece immediatamente, prendendomi qualche rischio, lo acceco in modo che non posso usare il suo sguardo pietrificante. Riesco a prenderlo ad un occhio ma purtroppo quello riesce a bloccarmi il braccio. Cavoli..!!!
    Eruannie attacca con la sua spada, di lato, per perforare la corazza della bestia. Anche lei però cerca di evitare lo sguardo incantatore della creatura.
    Ma all’improvviso un enorme fungo fluttuante con dei grandi tentacoli galleggia nell’aria sopra il basilisco ed Hazel indica di mirare alla creatura, ma nel momento in cui esploderà di trattenere il fiato poiché esso emanerà una forte tossina velenosa.
    Rufus con unico colpo colpisce il fungo medusa e noi tutti tratteniamo il respiro tuffandoci in parte sulla sponda del fiume, e il basilisco comunque già abbastanza mal ridotto, muore.
    Sollievo da parte di tutti.
    Ci avviciniamo alla creatura sconfitta che con uno spasmo sputa fuori un essere umano mezzo digerito, tranne per la sua corazza di ferro, credo. Ad Eruannie potrà tornare utile.
    Perquisisco il ehmm..”pasto”.. con Rufus e toccando il cadavere sento come dell’olio in grado di guarire del tutto dalle pietrificazioni. Me ne spalmo un po’ sul braccio, che si stava irrigidendo e guarisce completamente.
    Mi giro verso il signor fucsia, ed entrambi abbiamo la stessa idea.
    Rufus raccoglie quest’olio che sembra essere per l’appunto l’antidoto per la pietrificazione da basilisco più qualche ampolla del veleno dello stesso, io invece sono molto più interessata alle zanne taglienti e velenose. Meglio aver scorta di munizioni.
    Torniamo indietro dal nano statua e riusciamo a curarlo.
    Naturalmente una volta “scongelato”, egli sembra spaesato e confuso anche se prende tempo prima di rispondere alle nostre domande.
    Passato il pericolo i fughi cercano di invitarci al loro villaggio. Ci offrono anche da mangiare, altri funghi (che cosa insolita) e una volta ingeriti riusciamo a capire i loro modi e il loro linguaggio.
    Ma quanto diamine sono lenti, tralasciando il fatto che ci hanno drogati, altrimenti non si spiega, in qualche modo riusciamo a carpire alcune informazioni.

    Qui ci sono dei luoghi custoditi da nani grigi e a quanto sembra sono malvagi…

    Pazienza, per cogliere l’attimo

    Lasciamo, con mia grande gioia, il villaggio dei funghi. Hazel propone di riposare prima di andare avanti.
    Non è una cattiva idea, anche se sento brontolare il nano forzuto.
    Mi offro volontaria per un primo turno di guardia insieme a Flavius. Mi piace questo nano, afferma di odiare gli elfi e quasi tutte le orecchie a punta!! Ah ha..!!!
    Prima o dopo, avrò un piacevole scambio di idee con lui, che tradotto vuol dire: una gran bella scazzottata, tra amici…yeahhhh!!!!
    Mi giro un attimo verso Hazel e aspetto che si addormenti.
    Poi avvicinandomi al druido Yushen chiedo a bassa voce : - ”senti un po’ druido Antipatico, ma tu ti fidi di Hazel ?” – egli mi guarda ma non mi risponde.
    È davvero Antipatico, ma non insisto e vado a fare la vedetta insieme al nano forzuto.
    Dopo il mio giro di sorveglianza vedo gli altri organizzarsi per i seguenti turni. Tuttavia la piccola Auril interagisce con Hazel ed ella si toglie la collana che ha come ciondolo un anello.
    Lo stesso anello che cercava Balmur.
    Hazel invita a non toccare quell’oggetto prima di assopirsi. E la piccola Auril per l’appunto, vuole prenderselo per sé.

    Qualcuno la fermi, per favore…penso fra me ..

    Le mie preghiere sembrano essere esaudite da Rufus che con la sua..ehmm coda tiene lontana la bimba curiosa.
    La stanchezza riesce a cogliere anche a me, così ne approfitto per riposare.
    Quando mi alzo vedo i miei compagni che discutono tra loro insieme ad Hazel sulla Gramigna. Anche lei insieme al comandante Fatus stava svolgendo delle indagini.
    Li lascio parlare tranquilli e decido di andare in esplorazione seguendo la via del fiume.
    Sul terreno ci sono delle orme ancora fresche e dei funghi tagliati di netto, con delle spade. Inoltre, vedo anche dei piccoli pezzi di corda e le tracce finiscono sulle rive dell’acqua.
    Facile, una zattera!!!
    Dunque, qualcuno ha costruito un’imbarcazione con questi funghi galleggianti ed ha attraversato il fiume.

    Torno indietro per avvisare i miei amici, quando vedo che sono in fermento poiché il nano che avevamo salvato sembra essere fuggito con l’anello di Hazel.
    Tuttavia, la proprietaria non è preoccupata della questione, infatti poco dopo troviamo il nano morto stecchito.
    Ella si riprende l’oggetto magico e avverte Auril di come la curiosità possa essere pericolosa a volte.
    Fisso Hazel, sa molte più cose di quelle che vuole farci credere. Con astuzia deve aver installato qualche magia sull’anello per non farlo cadere in mani sbagliate. Forse lei stessa ne è la custode. Ma questi pensieri me li tengo per me. Do un ulteriore occhio a Yushen, anche lui sa qualcosa, ma da bravo druido Antipatico Monello e Asociale non fa trapelare alcuna emozione.

    Pazienza.
    La caccia è saper aspettare, per cogliere l’attimo.

    Ritrovata l’armonia informo tutti delle tracce e dei segni che ho trovato lungo la riva del corso d’acqua.
    Hazel infatti ci informa che alcuni membri della Gramigna stanno facendo il nostro stesso percorso, ma sono più avanti di noi. Senza perdere ulteriore tempo costruiamo una zattera a tempo record, modestamente, e a bordo di essa iniziamo a navigare il fiume.
    Mentre tranquillamente scorriamo, lo zaino di Eurannie si illumina di azzurro.. ?!
    È l’armatura di ferro che avevamo trovato nello stomaco del basilisco..!!!
    Non è una cosa strana, si sa che esistono armi e armature magiche, però vedere Rufus che parla con tale armatura.. questo sì che è strano… e il nano forzuto con l'intento di imitare il tiefling fucsia che fa???...
    Si mette a conversare con il suo barile..!!! Per non parlare di Cano che cerca di chiacchierare con il vento.!?!

    I funghi, saranno stati sicuramente quei funghi narcotici.
    Anche se ho il dubbio, che i miei compagni d’avventura siano proprio così, di natura…

    Il fiume ci porta ad un lago che si estende all’interno di una grotta.
    Scendiamo dalla zattera e ci dirigiamo verso l'entrata di una miniera ormai abbandonata, usata dai nani grigi per le loro lavorazioni, principalmente di ferro.
    Prima di andare avanti mi concentro per cercare di percepire se ci sono creature o pericoli nel luogo. Ebbene percepisco la presenza sia di non morti che di aberrazioni.
    Ci dividiamo in due gruppi. Il mio gruppo si dirige a sinistra mentre l’altro, a destra.
    Attraversando un tunnel arriviamo in una stanza piena di forzieri con delle gemme e un piccolo mimic spazzato via senza troppi pensieri. Dato che non ci sono altre vie torniamo indietro dagli altri, ma Cano avverte Hazel in pericolo, così acceleriamo il passo e troviamo l’illuminata all’interno di una fauce.
    Un fustigatore enorme e arrabbiato che con i suoi tentacoli sta anche cercando di stritolare …un orso!?!?!?!
    Ah già...dimentico sempre che i druidi possono tramutarsi.

    La mezzelfa comunque è messa male e se non fosse per il suo giavellotto, magico, sarebbe già stata divorata.
    Vedo Auril e Flavius lanciarsi contro il mostro con scarsi risultati. Anche Cano e Eruannie si lanciano per aiutare Hazel.

    Respiro profondamente.
    Arco, freccia, tendo, miro e scocco.

    Centro l’ugola, del colosso con precisone, in questo modo la bocca della creatura rimane aperta per consentire ad Hazel di venir fuori.
    Tutti insieme vendiamo cara la pelle e il fustigatore attaccato da più lati in contemporanea perisce sotto i nostri colpi.
    Usciamo da lì e torniamo al punto di prima, proseguendo sentiamo delle voci.
    Hazel sente che sono loro, i cinque componenti della Gramigna che siamo riusciti a raggiungere…

    Edited by Calì - 6/11/2020, 18:29
     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    15

    Status
    Offline
    Conosci il tuo avversario, prima di affrontarlo

    Siamo riusciti a raggiungere i cinque componenti della Gramigna.
    Hazel a bassa voce inizia a spifferarci i loro i nomi: una era Jay l’elfa oscura, l’altro Capassus un umano e chierico della morte, poi Andra una paladina decaduta, un licantropo di nome Nod ed infine un mezzodrago dal nome Atrox.
    Mentre Hazel parla di loro e delle loro abilità, rimango ferma a fissarla.
    Percepisco qualcosa dalla mezzelfo, tuttavia non riesco a distinguere se è qualcosa di buono o di malvagio. Uhmmm…

    Nel frattempo, i cinque che si sono accorti della nostra presenza si zittiscono improvvisamente, nascondendosi.
    Non è il caso di rimanere qui fermi, così decidiamo, tutti insieme, di inseguirli per non perdere le loro tracce. Proseguendo arriviamo davanti ad immense ragnatele, tessute da chissà quale mortale ragno gigante, che si intrecciano da ogni angolo, collegandosi come dei solidi ponti bianchi in mezzo a tutta quest'oscurità.
    Hazel procede con cautela, come del resto facciamo noi, ma l'attenzione ricade su una figura, immobile, velata e armata davanti a noi.
    Il Nano Forzuto che non ama aspettare grugnisce un: - “muovetevi” - .
    E si sentì una risposta nell’aria...
    -“ ..da qui non si passa, ordini superiori”. - almeno è così che esordì la figura immobile...

    Com'è che cantava mio nonno…
    Troppi guai...troppi troppi troppi..guaiiiii….!!!!
    A volte penso che non ho alcun bisogno di andare a cercare i guai... perché arrivano... spontaneamente!!!


    Flavius ovviamente, inizia ad attaccare briga con la tizia, un’elfa, anche se indossa una maschera, i suoi modi sono abbastanza riconoscibili.
    La sconosciuta mascherata si rivolge anche ad Hazel in modo famigliare o comunque si nota una certa conoscenza...mmmhhh
    Finiti i convenevoli, l'elfa sparisce dalla nostra vista.
    E in quel preciso momento delle rocce incandescenti iniziano a caderci sulla testa.

    ...guai grossi…


    Hazel prontamente lancia un potente incantesimo di scudo per ripararci, concentrando tutta la sua forza magica e grida a noi tutti di fare attenzione all’elfa.
    Vedo i druidi Balmur e Yushen trasformarsi uno in un ragno e l’altro (di nuovo) in un orso, ma quest'ultimo, per l’appunto, fu il primo ad essere trafitto dalla spada dell’elfa.
    Lo sento bestemmiare in orsesco.
    In una mossa, altrettanto rapida l’elfa sparisce di nuovo e alle spalle tenta di nuovo un attacco verso il Nano Forzuto, che riesce a colpire ma la piccola Auril scatta in aiuto del nonno, riempiendo l'avversaria di calci e pugni.
    Della serie nessuno le tocchi il nonno..
    L’elfa provata dalle botte furiose della piccoletta non si accorge che Balmur con una ragnatela riesce ad imprigionarla, permettendo così ad Eruannie e Rufus di colpirla.
    Tuttavia la nemica affronta bene gli attacchi e con un gesto di sforzo riesce a spezzare la rete, così da poter tornare libera di sparire, dove le pare, ma la mia freccia è più veloce della sua illusione.
    Colpita al fianco si accascia a terra.
    L’orso Yushen le si avvicina per smascherarla e finalmente viene alla luce la sua identità.
    E' Jay, l’elfa oscura della Gramigna esperta in trappole e veleni e ormai stanca, sofferente e con un Nano Forzuto sopra la schiena, che le intima di stare “buona”, la combattente è neutralizzata.
    Io e Rufus ci avviciniamo, mantenendo la guardia, per perquisirla.

    Niente conchiglia purtroppo..ufff. .. solo la sua spada con alcune rune elfiche e varie ampolle piene di veleni.
    Presi con me le ampolle e Cano invece la spada, anche se quest’ultima vorrei giocarmela, in fondo sembra una gradevole arma…eheh
    Discutiamo un po’ su come interrogarla, potrebbe darci delle informazioni utili sulla Gramigna, in fondo.
    Hazel, dato che ormai la pioggia dei massi infuocati è terminata, si avvicina chiedendo se abbiamo modo di camuffarla, ma segue un imbarazzante silenzio, anche se questa sua idea mi offende, in un certo senso, poiché si potrebbe pensare che qualcuno di noi sia capace di prendere le sembianze di un altro ed in genere, è una dote da ladri...mmh è sono tre..
    Con un “capisco“ si avvicina alla drow semincosciente, dichiarando che le basta semplicemente toccarla per reperire informazioni.
    Ci rivela, così, che gli altri suoi compagni erano andati avanti, per incontrarsi con un drago, lasciando Jay qui da sola, per non far passare i curiosi o i non addetti.
    - “ci hanno sottovalutati come del resto ho fatto io, non pensavo che sareste riusciti a far fuori un pezzo grosso della Gramigna in pochi istanti” – dice la mezzelfo.
    Il tono di Hazel non mi piace e questo suo modo di recepire le informazioni ancor meno.
    Mi avvicino a lei pensando, che ci vuole una scossa.
    -“ senti un po’ Hazel, eri una di loro in passato?”- si volta verso di me e guardandomi con sdegno e sufficienza risponde un secco e brusco “- no”- .
    Studio la sua risposta.
    La sua voce così dura senza emozioni non lascia trapelare nulla, eppure nei suoi occhi qualcosa di lontano e allo stesso tempo vuoto, appare.
    Non le chiedo nient’altro, ma da ora, oltre a Rufus e a Yushen che non fanno altro che tenerla d’occhio mi aggiungo anche io.
    Avrà anche il suo passato, come tutti noi, ma il mio presentimento, le mie sensazione, il mio istinto, mi esortano a investigare, anche, su di lei.
    Conosci il tuo avversario, prima di affrontarlo.

    Ormai per Jay non rimane altro che la fine, e se penso all’immagine di quei poveri ragazzi esplodere proprio davanti ai miei occhi non potrei che essere sodisfatta, nel veder il Nano Forzuto calare la sua scure, sul capo della drow.
    Ma non lo sono.
    Non provo soddisfazione in crani spaccati, anche se giusto, solo costernazione per chi ha scelto il lato oscuro dell’esistenza e per l’inevitabile scia di sangue che si porta dietro.
    Vendetta e odio non portano grandezza, ma solo stupida ambizione.

    Lancio un occhio ad Hazel è noto sì, un brillio di compiacimento nella sconfitta di Jay.

    Cano, invece è furioso contro Flavius per la sua brutalità, ma il Signor Fucsia cerca di calmare gli animi.
    Proseguiamo il nostro cammino attraversando la grotta e dopo qualche ora riusciamo a giungere in quella che dovrebbe essere una fonderia nanica.
    Gestita da dei nani grigi che continuavano a lavorare come un grande assembramento instancabile, senza accorgersi della nostra presenza.
    Soltanto un capo mastro, nano, si accorge di noi e come è ben noto, ci invita, "gentilmente", a toglierci dalle scatole…
    Cerco con tutta la mia diplomazia di non rivoltarmi contro questi nani, antipatici e che non capiscono niente degli oggetti di valore.
    Ma come si fa a rifiutare dei denti di basilisco, che oltraggio!!!!
    Respiro e provo a calmarmi, anche perché sono comunque tanti, non è il caso di far scoppiare una guerra contro tutti loro. Ad ogni modo sempre con la tipica “cortesia” naninca, ci indicano un modo per uscire dalla grotta e andare verso il molo per un passaggio.
    Dove, un altro nano grigio, vecchio antipatico e scorbutico si rifiuta di imbarcarci per attraversare il grande lago e portarci sull’altra sponda.
    Ho i nervi a fior di pelle, troppi nani tutti assieme non posso reggerli.
    Con moltissima calma, dopo un lungo ed estenuante accordo, alla fine, fummo imbarcati insieme alle merci di un trasporto...
    E i nani si aggiudicano il primo posto in ospitalità e cortesia..sgrunt..

    uffh.. magari rovisto un po’ fra queste casse, chissà se trovo la conchiglia….

    Edited by Calì - 31/3/2020, 00:00
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    15

    Status
    Offline
    Inizia la caccia
    Dopo la nostra traversata sulle acque nere, finalmente scorgiamo una città.
    A prima vista gli edifici sono fatti di rocce e pietra a blocchi unici e da sfondo lava e fiamme caratterizzando il posto come una città costruita all’interno di un vulcano o inferno, dipende dai punti di vista.
    C’è qualcosa di suggestivo e tremendo in questo luogo, anche se, a differenza di noi tutti che iniziamo a subire la calura del posto, Rufus, il Signor Fucsia sembra perfettamente a suo agio. D’altronde è un infernale
    Dopo essere attraccati, ci dirigiamo verso la porta di questa cittadina incandescente: un arco sorvegliato da due guardie piuttosto corpulente e non inclini alla gentilezza.
    Dopo nessuna risposta e una gara di sputi a terra intrapresa dal Nano Forzuto e le guardie, riusciamo a proseguire dentro la cittadina.
    Ormai è assodato, ovunque andremo ci faremo riconoscere….

    Percorriamo il luogo tra massi e fuoco su ponti sospesi e in piano fino ad arrivare a una grande scalinata indicata dalle guardie “lama”.
    Saliamo su e arriviamo ad una specie di collina con una piazzetta dove al centro vi è una fontana, per la gioia di tutti.
    Appoggio un attimo l’arco sul muretto e mi do una rinfrescata per riprendermi da questo caldo soffocante che sta iniziando ad infastidirmi.
    Inizio a rimpiangere la mia vita solitaria nelle fresche foreste montane, lì si che si sta bene.
    Dopo essermi ripresa riprendo il mio arco in mano e mi guardo intorno. Il paesaggio da questa altezza è singolare. Una città costruita in verticale come se fosse una piramide immersa in un fiume di lava, oltre, vedo anche il lago nero che abbiamo attraversato sulla nave, scuro e tetro con il solo riflesso delle luci di questo strano posto. Affascinante e inquietante allo stesso tempo.
    Mi giro e vedo… un nano?
    Un personaggio malandato e con l’occhio bendato che fuma tranquillamente una pipa tossendo ad ogni boccata. Cerco un approccio amichevole rivolgendomi a lui usando il linguaggio dei nani.
    Mio nonno aveva degli amici nani sulle montagne e mi ha insegnato alcuni dei loro modi…
    Inizia col darci qualche informazione sulla città e sul tunnel che si trova dietro di lui.
    Flavius però come al solito mi interrompe bruscamente e inizia a chiedergli se è uno di quei tizi che stavamo seguendo. Inoltre lo incalza dicendogli: “ – sarebbe seccante sbarazzarsi di un altro corpo, per cui.. fatti da parte”-
    Ci fu un attimo di silenzio e lo strano personaggio prese a ridere sguaiatamente, per poi ululare e trasformarsi, davanti ai nostri occhi, in un grosso lupo mannaro!!!!
    Con uno scatto improvviso si volta, afferra Hazel e scappa via allottandosi velocemente.

    Brutto lupo dell’inferno sei veloce eh…?! Ma anche le mie frecce lo sono.

    Per fortuna ho l’arco in mano e prima che svanisca dalla portata di tiro infondo alla mia freccia il Marchio Del Cacciatore.
    Nonostante sia riuscita a trafiggerlo quello continua a correre scomparendo all’interno del tunnel.
    Poco male, grazie al marchio posso inseguirlo ovunque.
    Ora ci divertiamo.
    Inizia la caccia.

    Senza perdere tempo parto all’inseguimento acuendo tutti i miei sensi da cacciatrice.
    I ragazzi si affidano a me seguendomi. Ho come un déjà-vu ma non ci devo pensare, devo guidare i miei compagni.
    Alla fine, ci ritroviamo in una specie di stanza in pietra piena di fessure come alveoli e sulle pareti tanti teschi ammassati.
    Probabilmente deve essere una specie di catacomba della città. Riesco ad intravedere il lupo che corre di gran passo all’interno del cunicolo, ma all’improvviso sento Cano saltare e spaventarsi per via di un dardo che gli sfiora l’orecchio.
    Ci voltiamo tutti verso la direzione e vediamo una figura mascherata armata fino ai denti con delle armi piuttosto appuntite e insolite che ci osserva da una fessura in alto.
    -“la gente non sa lavorare” - esclama e senza troppi complimenti con un balzo atterra sul Nano Forzuto iniziando a riempirlo di botte.
    Di nuovo un’altra mascherata.
    Mi allontano per prendere bene la mira e risolvere la pratica in fretta, ma i miei compagni si gettano nella mischia e non vedendo bene l’avversaria una delle mie frecce va a vuoto.
    Uffa…ma perché dobbiamo fare casino, ogni volta!!!!

    Tuttavia, la mascherata è un’avversaria che si dimostra tenace, in particolar modo sembra avere un’armatura che si attiva quando in difficoltà, con aghi acuminati. Mi ricorda l’istrice che per difendersi usa la propria pelle spinosa sul dorso.
    Ma a sorpresa, Cano, forse arrabbiato per lo spavento di prima, riesce ad infliggerle, con la sua nuova catana, dei bei colpi assestati. Bravo il chierico più veloce del mondo
    Alla fine, la mascherata, per salvarsi la pelle butta a terra una fiala contenente del fumo. E notando Eruannie, Auril e Cano tossire storditi, ringrazio di aver avuto l’intuizione giusta, ad allontanarmi.

    Usando la confusione generale la combattente, comunque sanguinante, prova a tagliare la corda.
    Ma adesso trovandosi in un punto scoperto e dato che sia io che Flavius siamo piuttosto arrabbiati ne approfittiamo per colpirla.
    Con ira e forza non comune il Nano Forzuto le scaglia addosso il suo martello, facendole saltare la maschera e forse anche un paio di denti e le facoltà cognitive, mentre io combino l’attacco scoccando una freccia con la massima precisione, perforandole la schiena.
    Però…non male, devo provare più combinazioni d’attacco, con il Nano Forzuto hahaha
    Ora che ci penso, anche mio nonno andava a caccia con i suoi amici nani.
    Incredibilmente la sconosciuta riesce ancora a reggersi in piedi e fuggire a gambe levate, ma non credo che andrà tanto lontano, inoltre la direzione che ha intrapreso e la stessa del lupacchiotto.
    Bene, è di strada, la caccia prosegue…
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    15

    Status
    Offline
    ...ti arrendi così facilmente??...

    Stiamo seguendo la paladina Andra e il lupo mannaro Nod che è riuscito a rapire Hazel.
    Fra tutti ha preso proprio lei.
    Questi tipi della Gramigna vedono in lei qualcosa, forse un potere di cui impadronirsi. Ha lanciato uno scudo magico molto potente per proteggerci dalla trappola di Jay, tuttavia quel potere di entrare nella mente altrui, uhmmmm….è già successo una volta, in quella foresta di cadaveri assassini e dopo l’esplosione di quei due ragazzi, Contenitore e Ingrediente…già…
    Ora sarà meglio ritrovarla il prima possibile, quelli della Gramigna sono senza scrupoli e non ci penseranno molto a farla fuori dopo che avranno ottenuto ciò che vogliono.
    Mentre cammino faccio una cosa che non si dovrebbe fare, poco onorevole in effetti ma se gli avversari sono di questo calibro devo agire di conseguenza.
    Così tiro fuori dallo zaino qualche ampolla di veleno appartenente a Jay e cospargo il contenuto con attenzione sulle punte delle mie frecce.

    Scusa Galador, ma non sono così buona…
    Combattere con onore è giusto, ma a volte non ti fa portare a casa le ossa.


    Continuiamo a proseguire ma arriviamo in quello che sembra un vicolo cieco.
    Una stanza con massi ovunque e un’apertura da cui fuoriesce un geyser.
    Strano eppure sento la presenza del marchio, il lupo è stato qui ne sono certa. Che ci sia un passaggio nascosto da qualche parte?!?
    Ed all’improvviso delle sfere di fuoco ci vengono addosso. Ma che cavoli !!! Una povera ranger non può fare una caccia-investigativa tranquilla.
    È la paladina, anche se il suo volto e coperto da sangue e lividi.
    E come se non bastasse Rufus, Balmur ed Eruannie attratti dal geyser vengono attaccati a sorpresa da dei grossi tentacoli fuoriusciti dal nulla.
    Presi alla sprovvista ingaggiamo una seconda lotta, incasinata, ma alla fine riusciamo ad evitare i tentacoli e a far saltare la testa della tizia smascherata. Ebbene anche Andra fa la stessa fine di Jay.
    Ovviamente la perquisiamo, tanto ormai non può più nuocere…
    La sua armatura particolare e la cerbottana mi affascinano, così decido, la prima di indossarla e capire il suo funzionamento e la seconda, be dovrò ripararla perché qualcuno nella foga del combattimento la spaccata in due. Lieve occhiataccia al Signor Fucsia.
    Finito lo scontro mi avvicino al geyser ed avverto il marchio del licantropo.
    Si è intrufolato dentro questo geyser che in realtà si scopre essere un canale d’acqua bollente che con ritmo costante si riempie per poi far fuoriuscire in superficie il vapore. Non c’è scelta, bisogna aspettare che si riempia e poi si svuoti per calarsi all’interno e raggiungere l’altra estremità velocemente.
    Senza perdere ulteriore tempo ci inoltriamo tutti dentro e in fretta troviamo l’uscita, seguendo delle tracce… di sangue…???
    Alla fine del canale, uscendo, ciò che ci appare davanti è uno spettacolo terribile.
    Un drago, privo di ali e con uno squarcio nel petto ancora fresco, giace a terra senza cuore.
    Eruannie, nota anche una zampa in putrefazione, come se fosse una vecchia ferita ma che non combacia rispetto alla vitalità del drago che probabilmente, gli apparteneva qualche istante prima.
    Chiunque sia stato non è da sottovalutare.
    Non ci fermiamo a lungo ad esaminare il drago, o meglio dragonessa dato che è una femmina.
    Strano, non ci sono uova…
    Proseguiamo, il marchio è più intenso ed infatti nella stanza dei preziosi della dragonessa, eccoli lì: Nod con sopra legata alla sua schiena Hazel, Aatrox e Capassus dal volto coperto.
    Visibilmente affaticati dalla lotta contro la guardiana dei suoi gioielli, ma con ancora energia sufficiente per il sarcasmo.
    -“Benvenuti come sta Andra?”- “però caspita sono impressionato, ci avete raggiunti in fretta”- dice Capassus aggiungendo –“ come mai anche voi, qui?” – “siete venuti per il tesoro?”- e dicendolo ci lancia ai piedi un sacchetto contenete qualche moneta d’oro.
    Non credo di essere l’unica a sollevare un sopracciglio in stile elfico. Che poi dico io, se proprio vuole corromperci almeno che paghi decentemente.
    -“a causa vostra un povero uomo non riabbraccerà più sua figlia”- gli risponde Flavius con disprezzo.
    -“ già…quando non vi servano più, ve ne sbarazzate”- aggiungo.
    -“be è la prassi, non sarete venuti fin qui, a farci la predica”- ghignò Aatrox, facendomi l’occhiolino per via dell’armatura che indosso.
    Ok, questi tizi della Gramigna mi sono ancor più antipatici dei militari selvaggi del comandante Fatus…
    Senza badare ulteriormente alle ciance Eruannie tira fuori la sua spada, Cano con la velocità di una saetta incocca l’arco, Auril si mette in posizione da pugile pronta a menare, Flavius si arma con la sua ascia da guerra, Balmur con il tipico distacco druido e pronto a lanciare incantesimi o tramutarsi, Rufus invece si infiamma, (questo posto gli fa veramente bene!!!!), io …e dai c’è bisogno che ve lo dica…arco e frecce avvelenate. Manca solo la musica da battaglia e l’urlo di guerra: adesso facciamo casino…!
    Nod con uno scatto veloce si getta su Flavius, riuscendo a morderlo, tuttavia Flavius sembra un po’ trattenuto per via di Hazel che non vuole ferire.
    Grazie alla magia del marchio ancora presente gli scaglio una delle mie frecce avvelenate, colpendolo e liberando Flavius dal morso -“a cuccia lupacchiotto”-
    -“attenta.. bimba”- mi risponde
    E infatti Aatrox il mezzodrago mi attacca, ma per proteggermi attivo l’armatura istrice. È un colpo così improvviso che non mi accorgo neanche di essere stata presa di mira, vedo solo un draghetto prendere le sembianze di un puntaspilli.
    Che forte questa armatura!!!!
    Balmur lancia una nube di nebbia per nascondere il tesoro alla vista di Capassus ma viene avvolto nascondendolo a noi tutti, tuttavia vedo Flavius gettarsi all’inseguimento ma Nod sembra avercela con lui.
    Vorrei aiutarlo contro il lupo, ma Aatrox se le presa un po’ male per lo scherzetto degli aghi, così tenta di colpirmi con un attacco corpo a corpo ma Eruannie e Auril si gettano su di lui.
    Lo attacchiamo tutte e tre insieme, ma il draghetto puntaspilli con un atto di forza ci respinge, si allontana imprecando e prendendo un respiro, lancia fiamme a destra e sinistra.
    Agilmente riesco a buttarmi a terra evitandolo, le mie amiche invece ne subiscono gli effetti.
    Dall’altra parte Flavius combatte contro Nod con difficoltà ma Balmur lancia un incantesimo lunare così da interrompere la trasformazione del licantropo, riportandolo alla sua forma nanica. In questo modo Hazel riesce a liberarsi e con un filo di voce dice di fare attenzione al chierico e alla gemma.
    Vedo ancora Flavius lottare contro Nod, questa volta ad armi pari e Rufus gettarsi nella nebbia.
    Finito il fuoco mi rialzo e miro al collo del draghetto.
    Cerco di riprendere fiato, le lotte di prima, il caldo ed ora questo draghetto che assomiglia più ad un cactus stanno mettendo a dura prova la mia resistenza.
    Ma è un’imprudenza la mia, e l’avversario notevolmente iracondo, non solo per averci sottovalutato ma anche per essere più simile ad una foglia di fico d’india, mi si getta contro dandomi un colpo alla testa.
    Vuoto

    Testolina combina-guai, ti arrendi così facilmente???

    No

    Riapro gli occhi col fiato affannato, vedo anche Eruannie e Cano a terra.
    Sento un boato e Rufus sbalzato via dalla nebbia
    -“possiamo andare “ – decide la voce di Capassus e per un momento vedo il suo volto. È lui, l’incantatore d’acqua che ci aveva teso quel tranello nella grotta del bosco.
    Vedo Nod correre verso di lui, inseguito da Flavius e una tigre balzare su Capassus per non permettergli di toccarsi, ma inutilmente, poiché all’ultimo riescono a sparire.
    Mi giro nuovamente verso Atrox, sorride amaro, le ha prese pure lui e capendo la sua dipartita si lascia sconfiggere dalle scosse, assai potenti di Rufus e i pugni bassi di Auril.
    Respiro, è finita.
    Non bene, dannazione, sono riusciti a scappare con la gemma che stavano cercando.
    Tutti quanti più feriti nell’orgoglio da combattenti che nel fisico, cerchiamo di rinvenire dalla scontro, ma ehi guarda un po’, hanno dimenticato il cuore di drago…

    Edited by Calì - 25/4/2020, 22:51
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    15

    Status
    Offline
    Di Ritorno a Torre del Drago

    Grazie, all’aiuto di Hazel che con un potente incantesimo di trasporto, ci catapulta dalla città incandescente a Glitnir, nel palazzo magico del dio Forseti.
    Ovviamente prima di andare via dalla città infernale ci siamo riempiti le tasche del tesoro della dragonessa e del suo cuore, dimenticato dalla Gramigna, che tanto bramava.
    Ben gli sta!!!
    Dopo uno strano colloquio con la divinità, altrettanti strani balconi su cui affacciarsi e una chiave fatta di aria donataci dalla chierica, eravamo magicamente sulla strada del bosco che porta per l’appunto al maniero del comandante Fatus, che ci accoglie a Torre del Drago con stupore e sollievo …ma che strano?!?
    Comunque sia decidiamo di raccontare la nostra avventura, dalla nebbia fino all’incontro con Capassus e la Gramigna, mentre lo stesso comandante ci mette al corrente di alcune importanti novità.
    Non solo noi eravamo stati catturati dalla nebbia, anche molti dei suoi militari, che purtroppo ancora risultano intrappolati per poter tornare indietro e in aggiunta, sembra che in un certo villaggio gran parte degli abitanti siano misteriosamente scomparsi.
    Così un po’ per mancanza di uomini e un po’ perché quelli della Gramigna sono tosti, ci chiede di far fronte comune contro questa nuova minaccia.
    Mentre aspetto la cena decido di fare una capatina al mio “amico” Rino…devo far scorta di frecce !!
    Esco dall’armeria con la sacca piena, tuttavia per il disturbo lancio una moneta d’oro al mio “amico” Rino per ringraziarlo. Un amico nell’armeria di un forte può sempre tornare utile…
    Vengo richiamata dai i miei compagni nello studio del mago Fares che con l’aiuto del nostro Signor Fucsia Rufus ha ricavato dal cuore di drago un intruglio (puzzolente) in grado di aumentare i nostri talenti.
    Vedo i miei amici schifati mandar giù l’elisir (se così si può dire), ma a me e al Nano Forzuto non fa alcun senso.
    Capirai i miei fratelli mi hanno abituata a cose peggiori, quando avevo la febbre.
    La serata e la cena passarono tranquille e al mattino eravamo già tutti riposati e pronti per partire alla volta del villaggio dei scomparsi.
    Direzione Bansky...

    Edited by Calì - 23/11/2020, 18:39
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    15

    Status
    Offline
    Qualche attimo di pace.

    Non è stato difficile trovare la strada ed arrivare a Bansky.
    Ebbene il villaggio sembra deserto come se un uragano fosse passato di lì ed avesse fatto piazza pulita degli abitanti, più che un uragano forse è meglio parlare di una… nebbia magica.
    Nelle vicinanze cerco comunque delle tracce per capirci qualcosa e vedo i miei compagni mettersi all’opera, a modo loro. Troviamo delle tracce fresche che conducono ad una città che si trova nei pressi di un lago.
    Al contrario del villaggio dei scomparsi, la città sembra più che abitata, e le guardie alle porte dopo aver battibeccato e chiarito perché siamo lì ci scortano fino al signore della città.
    Egli ci accoglie con fare ospitale, offrendoci la cena nella sua modesta casa.
    Modesta.. un corno!!!!!! …è piena di halfling che cucinano carne di prima scelta, cuochi di prima categoria, vino eccellente per il quale il Nano Forzuto non si fa mancare le sue due damigiane e una cameriera bionda che…cosa ??? flirta con il Signor Fucsia ???? In effetti Rufus un certo fascino infernale c’è l’ha…
    Anche se Cano non fa altro che ridersela sotto i baffi, in quanto probabilmente la bionda è sotto incantesimo.
    Lascio perdere e assaporo il vino eccellente...
    Dopo cena ci spostiamo in un salottino, per discutere con i signori della nostra, entrata in città.
    Conveniamo con questa particolare famiglia di richiamare la popolazione per delle eventuali informazioni in mattinata.
    Durate la discussione noto come il bardo halfling di “corte” adocchia la nostra Auril…
    Tra me e me sento che si avvicina una notte assai divertente. ahaha ...
    Così decido di fare una passeggiata serale nei dintorni, verso il laghetto, in fondo, ogni tanto un po’ di tranquillità non guasta.

    Bisogna saper godere di qualche attimo di pace.

    Sento un ticchettio proveniente dai giardini e curiosamente attratta, mi avvicino.
    Trovo un umano giardiniere a piantare delle violette notturne.
    Cosa singolare, ma inizio a scambiare qualche parola con questo, umano.
    Il suo nome è Erwin e si occupa da molto tempo del giardino di questa “modesta casa”, non ha mai viaggiato in vita sua e odia profondamente il dolore, inoltre vive ancora con la madre.
    Sono convinta che quelle ciocche bianche sui capelli non indicano una giovane età.
    Un tipo piuttosto noioso in effetti, ma stranamente sembra essere bravo ad ascoltare e chissà perché inizio a raccontargli la mia storia, di come ho rubato l’Arco di Famiglia, del perché sono partita per un viaggio che non so dove mi porterà, della mia famiglia morta in un agguato, delle colpe e degli attriti con mio padre.
    -“ forse tuo padre ti sta ancora cercando”-
    -“forse è meglio di no”- rispondo malinconica, riflettendo che anche se dovessi rivederlo, anche se mi ha perdonata, io non ho ancora perdonato me stessa.
    Pausa di silenzio ...
    -“Ad ogni modo mio nonno mi ha insegnato qualche trucco con l’arco”- esordisco per cambiare discorso
    -“ha si…be allora vediamo se è vero”- si alza in pedi e mi indica una statua con un aureola, che sta in cima alla torretta della chiesa, sull’altra sponda del lago – “fai passare una tua freccia su quel bel cerchietto”-
    Sollevo un sopracciglio.
    La distanza è notevole, saranno almeno più di cento metri e ci sono solo la luna e le stelle alte nel cielo, come fonte di luce.
    Ma non mi tiro indietro, ne va del mio onore di Ranger Arciere
    Sento l’Arco di Galador, del mio progenitore, in mano.
    L’arco della mia famiglia tramandato di generazione in generazione.
    L’arco che da secoli abbiamo custodito tra le montagne.
    E sorrido al pensiero di averlo rubato e portato con me, solo per dimostrare che è un arco e non una reliquia da custodire in una teca.
    (Anche se per la verità ho preso l’arco per riscattarmi agli occhi di mio padre, ma non riuscirei mai ad ammetterlo.)
    Scuoto la testa, come per scacciare via pensieri che non mi va di ricordare; penso solo a mio nonno ed ai suoi insegnamenti.
    Così mi metto in posizione, stringo forte nel pugno il centro dell’impugnatura, incocco una freccia e tendo con forza il nervo della corda.

    Concentrazione, assoluto silenzio.
    Ricorda: nulla si muove, nemmeno l’aria.
    Solo tu, il tuo respiro, il tuo colpo.


    Lascio andare un respiro e scocco. Centro perfetto
    Erwin mi guarda con entusiasmo facendomi i complimenti che accetto volentieri.
    Mio nonno direbbe “un colpo da specialisti!!!” – in nanico…chissà perché era fissato con i nani..???

    Sono così entusiasta, del colpo, che voglio festeggiare, così metto una mano nello zaino e …ehi ma cos’è questa???
    Tiro fuori da una tasca una conchiglia con sopra un cartellino: “ Alla mia Ranger preferita ;) da H.”
    Ringhio come un lupo a cui hanno appena tolto il cibo da sotto il naso, quella Hazel ….se la incontro di nuovo mi sente….grrrr….
    Respiro per farmela passare e finalmente afferro la mia, immancabile, fiaschetta. Vedo la faccia stranita di Erwin.
    Con un gesto noncurante di una classica stretta di spalle rispondo –“ in montagna fa freddo”- .
    Lui ridacchia e brindiamo.
    E mentre beviamo, qualche metro più in là, qualcuno sta suonando una serenata per una piccola monaca halfling…

    Edited by Calì - 23/11/2020, 18:36
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    15

    Status
    Offline
    Prendere a sassate due poveri diavoli

    Io e il giardiniere mentre beviamo i nostri bicchierini ci gustiamo la scena del piccolo halfling bardo che sta cantando per la piccola Auril.
    Vedo la nostra monaca raggiungere il bardo ed avviarsi verso il lago.
    Uhmmm…forse dovrei seguirli???
    Chiedo ad Erwin se vuole vivere una breve emozione tenendo d’occhio i due piccioncini ma sembra allergico all’azione.
    Sinceramente non capisco il suo atteggiamento, prima vuole sapere delle avventure e poi quando finalmente se ne presenta una, fugge via. Essere umani, valli a capire. Tsk..
    Mi alzo imbronciata, e mi congedo con un freddo buonanotte.
    Avviandomi verso il castello, noto dal davanzale di una finestra, un corvo.
    Di nuovo un corvo…uhmmm???
    Entro dentro il castello ed individuo la possibile finestra da cui è partito il volatile. Busso alla porta ma non ottengo risposta. Questo fatto mi insospettisce e decido di installare un allarme su questa porta per poi riferire a Rufus, che sembrava piuttosto inquieto dopo la chiacchierata con i signori di questo castello.
    Al mattino dopo, esattamente quando esco dalla stanza sento l’allarme, scattare.
    Mi reco davanti alla porta di ieri sera. Busso ma nessun risponde..uffa…prendo uno dei miei pugnali e cerco di forzare la porta, ma decisamente faccio pena come ladra.
    Sento dei passi avvicinarsi, così faccio per tornare indietro.
    - “Lei che sta facendo qui?” – mi rimprovera una guardia
    Decisamente non sono dell’umore, per fare la carina.
    -“non è aria, mi sono alzata male sta mattina” – e gli lancio il mio migliore sguardo truce.
    Quello mi ignora ed io con una smorfia non mi do pena e scendo giù per la colazione.
    Siamo al tavolo che aspettiamo di essere serviti e mi accorgo dell’assenza di Cano.
    -“dove, diavolo è finito Cano?”- finisco di dirlo che il chierico con affanno e una velocità assurda ci raggiunge e strepita di dover uscire e seguirlo. È talmente spaventato e concitato che attira l’attenzione di tutti. Meglio parlarne fuori.
    Non ci spiega molto, solo che stanno succedendo cose strane nella chiesetta sul lago.
    Lo seguiamo, ma per raggiungere il luogo occorre come minimo un’imbarcazione e purtroppo, con mio rammarico, scopro che l’unica barchetta disponibile è completamente distrutta e affondata.
    Cano sembra ancora più spaventato.
    Giuro, se non si dà una calmata gli tiro un pugno.
    Ma senza badare ulteriormente al da farsi Balmur si tuffa, seguito da Auril e dal Nano Forzuto.
    E così mi tocca, di nuovo, nuotare in un lago.
    La mia arrabbiatura mattutina si sta alzando a livelli molto alti.
    Alla fine riusciamo ad entrare dentro la chiesa.
    Sembra tutto normale ma Cano ci fa strada in quello che è un passaggio sotterraneo.
    Apre una porta e scendiamo giù per una scalinata buia arrivando dentro una stanza illuminata da delle fiaccole, arredata con delle colonne portanti sui lati.
    Ma quello che sorprende tutti noi, sono i tre altari al centro, da cui interno avvolte in un liquido, ci sono delle strane forme muoversi.
    Ma che caspita di chiesa è mai questa ..???
    Io e i ragazzi ci guardiamo intorno e percepisco qualche specie di trappola, non faccio in tempo ad avvisare che sento uno splash…
    Mi giro nella direzione e l’unica cosa che vedo sono la mano di un chierico e un’altra, mano, color fucsia di un warlock che spuntano fuori dall’altare al centro, che annegano...
    -“che due idioti” - mi sussurra Auril accanto a me.
    - “concordo” - le rispondo con l’unica risposta possibile – “ deve essere scattata qualche trappola, sarà meglio fare attenzione” –
    Non passa nemmeno un secondo, che sentiamo dei passi avvicinarsi.
    Ci guardiamo solo un attimo e prendiamo posizione dietro le colonne nascondendoci in silenzio, tesi con i nervi a fior di pelle.
    Guardo intorno e vedo Balmur, attaccato al soffitto come un ragno, letteralmente, perché si è appena trasformato.
    Uno battito d’ali e all’improvviso due possenti diavoli, una maschio e una femmina, muniti di lance volano per la stanza sopra le tre vasche altari.

    Dato il fatto che Cano e Rufus sono finiti dentro la trappola e che quindi vanno salvati e nessuno di noi ha voglia di interloquire, poiché tutti di pessimo umore, attacchiamo.

    Da dietro una colonna marchio il diavolo, mentre Auril scatta in avanti in direzione del nonno.
    E questi prende a spaccare con il suo martello il pavimento…??? Ma che gli prende ??
    - “dai Auril “- le dice grintoso e poi lo vedo alzare i pezzi di piastrelle di marmo con l’arma e Auril che li spinge con i suoi pugni, in aria, andando a colpire in pieno volto la diavolessa.
    Li guardo scioccata.
    Stanno prendendo a randellate volanti, una diavolessa, in un modo assurdo!!!!!.
    Ma che razza di stile di combattimento eh????
    Nuovo gioco: prendere a sassate, volanti, il diavolo.

    Sempre nascosta dalla colonna, mi muovo velocemente, forse troppo velocemente; così velocemente che inciampo sui i miei piedi e sbatto contro la colonna procurandomi un grazioso bernoccolo.
    Ora la mia arrabbiatura mattutina è a livelli epici: mi rialzo, faccio una capriola in avanti afferro l’arco e scaglio frecce, furiosa dal nervoso.
    Riesco a prendere il bersaglio alato sotto l’ala e lo sento gridare di dolore. Soddisfacente haha..
    Si gira indemoniato verso di noi come la sua compagna, che sta continuando a prendere pezzi di pavimento in faccia. Sono arrabbiati e ci lanciano addosso fulmini. Una mossa azzardata dato che siamo in un ambiente chiuso. Ed infatti i loro colpi rimbalzano dappertutto sulle colonne della camera.
    Volano in aria piastrelle di marmo del pavimento, frecce, pietra delle colonne, fulmini e saette. Un caos totale che viene interrotto per un breve attimo dall’esplosione dell’altare centrale. E altri pezzi di un qualche materiale che volano dappertutto.
    Ci fermiamo e vediamo due fatine angeliche con un sorriso sadico in volto.
    Nello stesso momento arriva Eruannie che prova a colpire anche lei il diavolo.
    La diavolessa stanca di prendere randellate, punta la lancia e si avventa contro il Nano con tutta la sua forza, ma per sua sfortuna non conosce la tempra del Forzuto e l’arma le rimane incastrata su di lui.
    Lo vedo sorridere, come le fatine sadiche appena evocate e indica alla diavolessa la sua dolce nipotina a fianco. Ciò che segue dopo è una scarica di pugni incontenibili, l’unica cosa che mi viene in mente è: povera diavola.
    Il diavolo, compagno, resosi conto dell’inferiorità numerica tenta di scappare uscendo fuori, ma un colpo deciso di spada di Eruannie lo fa girare verso di me ed io ne approfitto per scagliarli contro il colpo decisivo di una mia freccia. Preso!
    Appena colpito viene immobilizzato da Balmur, a terra con la sua ragnatela.
    Ma, non è finita.
    Le due fatine sadiche si avvicinano al povero diavolo e tutto ciò che rimane di lui è una testa con cui giocano.
    Cano non sembra dispiaciuto delle sue due guardiane e si procura la testa come trofeo. – “ per interrogarlo”- afferma convinto.
    Finito lo scontro cerchiamo qualche indizio su ciò che resta dei diavoli. Non sembrano esserci segni o simboli della Gramigna, tuttavia la lancia del diavolo è di ottima fattura e a lui non serve più. Adesso sì che ho una lancia come si deve e per renderla darle un tocco raffinato e distintivo ci affisso la zanna di basilisco all’altra estremità. Che lancia...yupppppyyyy!!!!!
    Mentre Auril è intenta a procurarsi la coda dell’avversaria perché vuole farsi una cintura, dalle altre due vasche escono le creature del loro interno.
    Rimaniamo interdetti, constando che le creature sono delle copie zombie di tutti noi. Ci sono anche altre persone, tra cui sorprendentemente, i rozzi selvaggi di Torre del Drago. Uhmmm…???
    Auril curiosa come sempre si avvicina alla sua copia, che cerca di attaccarla, ma l’halfling si libera prontamente senza difficoltà.
    Nessuno di noi ha voglia di scontrarsi con una brutta copia di se stesso, così usciamo e quelli iniziano a seguirci, ma la luce del sole, li fa incenerire.
    L’unico che vuole studiare la cosa è Balmur che decide di adottare la sua copia, coprendola e portandola con se.
    Prima di lasciare il posto Cano rivolge una parola di preghiera e poi appicca un incendio alla chiesa.
    Secondo lui è giusto così.

    Una tisana antistress


    Torniamo indietro verso il castello attraversando il lago, a nuoto. Di nuovo.
    Appena tornati vediamo i cittadini osservarci, ci guardano con sospetto e poi fuggono come spaventati da noi.
    Tuttavia Erwin rimane a zappettare il giardino senza fare una piega. Uhmmm???
    Rientriamo dentro il castello, e metto al corrente Rufus del corvo che ho avvistato la sera prima. Non lo avessi mai detto, che si precipita all’interno del salotto e senza badare alle chiacchere, prende la testa del diavolo ancora sanguinante e la mostra alla padrona senza alcun riguardo, chiedendo spiegazioni in modo collerico.
    Ovviamente la poveretta alla vista di quello spettacolo, per poco non sviene. Forse il Signor Fucsia deve rivedere i suoi metodi di approccio.
    Io e Cano ci offriamo di andare a prenderle una tisana calda e ricostituente, magari anche qualcosa di calmante per Rufus.
    Mentre entriamo in cucina notiamo che la servitù è in affanno. Soprattutto la cameriera bionda della sera prima che seduta, cerca di recuperare le forze. Un’halfling attempata l’aiuta a respirare e voltandosi nota la nostra presenza, soprattutto la voce calda e gentile di Cano. Un brivido di terrore lo percuote…
    Chiediamo se possono preparare una bevanda calda per la loro padrona. Accettano e si mettono all’opera, pian piano.
    La nostra lotta contro i diavoli deve averli influenzati, forse c’è un collegamento...uhmmm???
    Non ho molta voglia di stare ad aspettare, così mi reco in giardino per un saluto e chiarimento con Erwin.
    Credo sappia qualcosa su questa faccenda, il fatto stesso che è uno dei pochi a non essersi allarmato significa che è conoscenza di alcuni dettagli importanti.
    Lo vedo intento a piantare delle primule anche se le orchidee accanto, avranno avuto giorni migliori.
    Inizio a chiacchierare con lui e con meraviglia scopro che, mantenendo saggiamente le distanze, è riuscito a spiare i suoi padroni.
    Così vengo a sapere che i vassalli di questo paesino, in particolare la signora, era in combutta con quei due diavoli da circa otto mesi!!!
    I diavoli erano riusciti ad allacciare dei rapporti sotto le mentite spoglie dei due consiglieri, ed avevano convinto i signori del paese a costruire la chiesa sul lago, per i loro loschi scopi, evidentemente, di cui tutti ne erano a conoscenza, ma nessuno, per paura ha provato a reagire.
    -“Però chi l’avrebbe detto, sei un bravo osservatore Erwin”- “ molto meglio che giardiniere…”- lo vedo risentirsi del commento e per dimostrarmi che invece ci sa fare, inizia a potare con foga un rododendro.
    Saluto e torno verso il castello, anche perché ho sentito una deflagrazione occulta provenire dai piani superiori dell’edificio.
    Mentre mi avvio, mi viene incontro Auril che vuole a tutti i costi la sua cintura di pelle demoniaca. Un servitore ci interrompe chiedendoci cosa ci facciamo lì.
    Non ho voglia di discutere con lui e devo immediatamente informare Rufus delle informazioni che ho ricevuto da Erwin. Metto in mano al piccolo cameriere una moneta d’oro e gli ordino di andare a preparare qualcosa da mangiare per tutta la mia compagnia.
    Che fatica …mi sono alzata, ho dovuto correre e nuotare in un lago di prima mattina, combattere contro dei diavoli in una specie di chiesa a stomaco vuoto, ed infine, sconfitti, tornare indietro di nuovo a nuoto e scoprire che in questo bel villaggio c’è una specie di complotto… e poi mi dicono che sono nervosa…
    Forse anche io ho bisogno di una tisana antistress….

    Edited by Calì - 23/11/2020, 18:33
     
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    15

    Status
    Offline
    Maschi, valli a capire…

    Ehhh...sospiro.
    Mentre io e Auril andiamo verso il salotto ci viene incontro Cano dall’aria pensierosa.
    Lo interrogo per capire cosa lo tormenta, ma non dice nulla.
    Per scuoterlo gli faccio presente che forse sarebbe meglio raggiungere Rufus ai piani superiori della villa.
    All’interno della casa incontro i due nani, che piuttosto annoiati decidono di andare a fare spese, per la copia del druido.
    Scuoto la testa con disapprovazione, ma lascio perdere, ho cose più urgenti da fare.
    Così mi dirigo su, seguendo i resti della deflagrazione occulta del Signor Fucsia.
    Io, Cano e Auril intravediamo Rufus all’interno di una stanza, intento a copiare dei simboli magici, che a suo dire, erano tatuati sui corpi dei due consiglieri, ossia i diavoli che abbiamo sconfitto.
    Sembra piuttosto importante, ma Cano è ancor più pensieroso e sollecita Rufus sul da farsi. Tra i due si innesca un siparietto sulle priorità, da intraprendere.
    Alzo gli occhi al cielo, sospirando
    Maschi, valli a capire…
    Respiro pesantemente frustata, massaggiandomi le tempie per darmi sollievo dall’ulteriore stress e in modo autoritario interrompo la discussione tra i due e dico a Cano di portare con se Auril per interrogare la signora sui recenti avvenimenti.
    Penso sia meglio un chierico elfico e una monaca halfling che un tiefling warlock in collera.
    Dunque, decido di rimanere con Rufus a ricopiare questi simboli e soprattutto accertarmi che non faccia esplodere tutto, con noi dentro.
    Cano sembra fidarsi dei miei saggi consigli e scende di sotto.
    Passano almeno un paio di muniti, che odo Cano gridare: - “ADUNATAAAAAAAA!!!” -
    Io e Rufus ci rechiamo immediatamente di sotto.

    Lady Tech, così si presenta la signora, ripresa dallo shock, in modo agitato inizia a farfugliare che non conosceva la vera identità dei consiglieri e che in realtà era il marito ad intrattenere i veri rapporti con i due, il vassallo Berlik.
    L’incantesimo a cui era stata sottomessa la città era davvero molto potente e che vi era un vero e proprio culto in quella chiesa maledetta.
    La signora fa anche il nome della Lega del Sud è nello stesso momento in cui nomina questa compagnia, sembra lei stessa spaventata.
    Ci ringrazia per aver salvato il villaggio, ma ci prega di lasciare al più presto il luogo poiché il marito potrebbe avere la strana intenzione di ripercuotersi contro di noi.
    Auril fa ben notare che siamo in sette più uno se contiamo anche la copia zombie del druido e che abbiamo sconfitto dei potenti diavoli senza troppi danni, tuttavia la piccola vassalla halfling è molto preoccupata dall’ira del marito.
    Ci propone delle provviste molto generose, in segno di ringraziamento per aver aiutato la città ad uscire dal "maleficio", ma insiste sul fatto di, levare le tende...
    È un comportamento che non piace per nulla ai ragazzi, ma la signora non sembra poterci e volerci dare altre informazioni utili sui fatti.
    Tornando in salotto, vediamo rientrare i due nani più copia e un soggetto nuovo.
    Un mezzelfo che si porta sulle spalle un liuto.
    Auril sembra incuriosita dall’oggetto, più che dal soggetto, così si avvicina offrendogli della carne secca. Con sorpresa il mezzelfo sembra ricambiare la cortesia e si mette a parlottare con la piccola monaca.
    Il Nano Forzuto vedendo la scenetta richiama Auril nel non dare troppa confidenza agli sconosciuti, tuttavia a rispondere e proprio il nuovo arrivato che con arroganza afferma che non stava facendo nulla di male.
    In effetti è vero, non vi era nulla di pericoloso, però il tono che usa contro Flavius mi infastidisce.
    - “ehi mezzelfo, porta rispetto a chi è più grande di te” - lo ammonisco.
    Egli si gira verso di me e mi guarda con uno strano luccichio negli occhi e avvicinandosi ghigna: – “molto piacere elfa, mi chiamo Marwen Carter, con chi ho l’onore di parlare?” - si presenta e mi domanda.
    Lo guardo perplessa e ulteriormente infastidita da questo modo supponente, alzo un sopracciglio e rispondo con un freddo: -“Calì ”- e lo supero ignorandolo totalmente.
    Percepisco un certo sorrisetto sornione e con la coda dell’occhio seguo i gesti di questo, nuovo arrivato.
    Ma da dove caspita sbuca questo qui, non lo avrà mica mandato Hazel…???
    Per tutti gli dei, no eh

    Sento un chiacchiericcio alle mie spalle finire con un :- “presa”-
    Ok va bene la prima, forse ancora la seconda, ma alla terza.. mi stai sulle frecce!!!!
    Mi giro e guardo malissimo Marven o Marvan o come si chiama con l’intenzione di scatenare, una guerra.
    Ma Cano mi prende e mi trascina fuori per calmarmi. Diamine di un chierico. Uffa..
    Cerco di ritrovare la pace “interiore” mentre il resto della compagnia discute sul da farsi.
    Alla fine decidiamo di accettare la proposta delle provviste e di tornare alle nostre cavalcature fuori dal villaggio.
    E senza che nessuno lo avesse invitato, vedo salire sopra il carretto del druido, il bardo nuovo arrivato...sgrunt !!!
    Assottiglio lo sguardo, dato che chiudo la fila, uhmmm, in effetti potrei collaudare la mia nuova lancia mentre il mezzelfo suona il suo bel liuto.
    Un esercizio al tiro al segno, finito in un banale incidente…
    Respiro sconfitta...uff..
    Colpire alle spalle non è onorevole, quindi no, non colpirò il nuovo arrivato, che poi tutto sommato la musica che vibra dalle corde del suo liuto non è affatto male.
    Un mezzo sorriso sereno mi si dipinge sul volto e tiro fuori il mio piccolo flauto di pan per accompagnare l’armonia, nel mentre, noto Cano avvicinarsi ad Auril e donarle il suo tamburello. Infine l'elfo inizia a canticchiare, per dare enfasi, al concertino improvvisato.
    Poi con un lieve accordo il bardo e una lieve nota cantata, dal chierico, la melodia prodotta si accosta al mio leggero fischiettare del flauto.
    Un bardo e un chierico mi stanno accompagnando, in musica …..?
    Ribadisco, maschi, valli a capire.

    Certo sarebbe davvero un grande successo questa piccola e lenta sonata, se non fosse per Auril che suona il tamburello con i suoi pugni completamente fuori dalla musica e certamente spaccando i timpani alle povere creature, che albergano, nella quiete della foresta.
    Già, un vero successo, interrotto all'improvviso dalla conchiglia che vibra nel mio zaino….

    Edited by Calì - 22/12/2020, 21:09
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    15

    Status
    Offline
    Un convinto e affermativo SI in nanico.

    Appena sento la conchiglia vibrare nel mio zaino mi fermo. Recuperato l’oggetto mi avvicino al Signor Fucsia per capire come funziona.
    Perché, Hazel sì, mi ha fatto trovare la famosa conchiglia ma non mi ha lasciato le adeguate istruzioni… e ti pareva. !!!
    Tuttavia anche Rufus sembra avere delle difficoltà sull’oggetto magico.
    Così mi avvicino agli altri per capire se c’è qualcuno che sia in grado di capirci qualcosa. Per fortuna il nostro druido Balmur sembra essere a conoscenza del funzionamento.
    Dalla cavità della conchiglia sentiamo la voce del comandante, Fatus. Stupiti che sia proprio lui inizia a parlarci di alcuni importanti avvenimenti.
    Sembrerebbe che quelli che erano stati intrappolati dalla Nebbia Magica finalmente sono tornati. Tutti quanti. Ma la situazione non è affatto incoraggiante.
    Infatti una nuova compagnia detta la Lega del Sud sta marciando verso il Nord con l’intento di scatenare una guerra appoggiati dal facoltoso vassallo di Berlik.
    Inoltre anche la Gramigna si muove verso Rodmir per rubare un nuovo artefatto che secondo le indiscrezioni giunte a Torre del Drago serve come diversivo per un colpo di Stato.
    Il comandante ancora una volta ci chiede di aiutarlo, ossia recarsi prima a Kart per incontrare un loro informatore così da capire meglio come sventare la Gramigna, arrivando all’artefatto prima di loro.
    La strada prevede tre giorni di cammino ma se siamo veloci anche meno.
    Augurandoci buona fortuna, ci raccomanda di sentirci ogni due giorni per scambiare le informazioni durante il viaggio.
    Così sono davvero tornati tutti, doveva esserci una sorta di collegamento tra la chiesetta dei diavoli e la Nebbia.
    Di nuovo la Gramigna ed ora si è aggiunta questa Lega del Sud, bisognerà fare attenzione.
    Restituitami la conchiglia che metto in saccoccia cerco di ricordare la strada per Kart.
    Dovremmo affrontare le montagne abitate dai nani, mio nonno mi ha raccontato qualcosa di questi posti e di come poterli raggiungere. Anche Rufus sembra ricordare qualcosa.
    Dopo uno scambio veloce di racconti e strade troviamo il percorso da seguire.
    Così riprendiamo il nostro viaggio, con qualche siparietto divertente tra Auril e Cano. Non che ci sia niente di male a tenere l’umore alto ma la strada è molta e il tempo poco.
    Così guardo con cipiglio severo Cano e faccio contenta Auril conciandole la cintura con la coda del diavolo, in pochi minuti, così starà buona per un po’ con il suo nuovo giocattolino.
    Arriviamo davanti ad un grande arco in pietra, in cui è riconoscibile la maestria dei nani per le costruzioni ed anche perché a chiare lettere vi è incisa la runa nanica: Benvenuti ad Amelia
    Entrando nel villaggio notiamo di essere finiti in un piccolo paese tipicamente di nani delle montagne. Roccia, pietra e piccole casette di quello che dovrebbe essere un paesino tranquillo anche se si parla pur sempre di nani e conoscendo la mia scarsa diplomazia, potrei scatenare una guerra.
    Certo da sola contro un in intero villaggio di nani è troppo anche per me, così mi sollevo il cappuccio copro le mie orecchie lunghe e mi sforzo di tenere un profilo basso.
    Ci dirigiamo dentro la cittadina per posare le nostre cavalcature quando vediamo volare fuori da una locanda un elfo alto, con l’oste gridargli di non presentarsi mai più se non vuole essere preso ulteriormente a calci….nel puntini puntini…

    Vediamo l’elfo a terra riperdersi e scrollarsi di dosso la polvere e gridare in risposata che la pagheranno, tutti, molto cara per come è stato trattato.
    Dopo di che questo elfo ci passa davanti e raggiunge dei suoi compagni che lo aspettavano fuori.

    -“ be ragazzi io vado a bermi una cosa”- “ voi che fate?”- dice il nuovo arrivato bardo. Vedo il resto della compagnia seguirlo verso la locanda.
    Io e il Signor Fucsia invece siamo incuriositi dall’elfo che le ha prese. Con la scusa di dover almeno abbeverare e dar da mangiare ai nostri cavalli provo a salutare i miei simili.
    Quelli si girano verso di me, mi squadrano dall’alto in basso e poi mi ignorano riprendendo la via da dove erano arrivati.
    Rufus mi chiede se per caso so qualcosa su di loro.
    Ebbene da quel poco che ho visto e soprattutto dai simboli che avevano tatuati sulla pelle riconosco degli elfi delle montagne nobili, elfi che viaggiano e che intraprendono un percorso illuminato per diventare elfi di rango superiore o cose simili.
    Direi, dai segni, della Via delle Pietre. Tuttavia dico al Signor Fucsia di lasciare perdere e che non vale la pena stare a seguire dei figli di papà…
    Ci dirigiamo anche noi nella locanda.
    Varcata la soglia vediamo boccali di birra che sbattono, camerieri servire ai tavoli, chiacchierate allegre, Auril che balla sopra il bancone e i ragazzi che bevono spensierati e applaudono le mani allo spettacolo improvvisato. Infine l’oste che grida di servire frittata di cinghiale a destra e a sinistra.
    Ma tutto e tutti si fermano non appena notano il mio ingresso e quello del Signor Fucsia.
    Certo vedersi arrivare un tiefling fucsia accompagnato da un’elfa, non deve essere qualcosa che capita spesso da queste parti. E non so bene perché ma mi sento, leggermente, osservata.
    L’oste interrompe il silenzio e a gran voce chiede : -“ Siete venuti per mangiare?”- quasi con un’intenzione minacciosa.
    Mi schiarisco la voce prendo un bel respiro e rispondo un convinto e affermativo: -“SI!!”- in linguaggio nanico.
    Tutti i presenti mi guardano, in silenzio e poi …brindano alla mia salute, riprendendo a bere e complimentandosi per la mia pronuncia perfetta.
    Ringrazio mentalmente il nonno per avermi insegnato alcuni modi e soprattutto il linguaggio antico dei nani.
    Mi siedo al bancone e ordino qualcosa da bere, il bardo mi si avvicina e chiede all’oste di portarmi la stessa cosa che ha servito ad Auril.
    Lancio una lieve occhiata alla piccola halfling che sta facendo caciara e all’oste che risponde con un occhiolino.
    Vedo servimi un liquido bianco che all’apparenza sembra avere la stessa consistenza del latte ma quel lieve sbuffo di fumo che esce dal bicchierino pieno, mi fa capire che no, non è latte per bambini.
    Tuttavia con nonchalance raccolgo la sfida.

    Così afferro il bicchiere che avvicino alle labbra e mando tutto giù d’un fiato riappoggiando sul tavolo il bicchiere perfettamente vuoto.
    Alzo un sopracciglio in direzione dell’oste perfettamente lucida.
    Sia il bardo che l’oste mi guardano con lieve disappunto. Gli è andata male…XD
    Mi volto verso il bardo, alzo il bicchierino in segno di salute mentre lui in risposta, china lievemente la testa ammettendo la sconfitta per il suo tiro mancino e facendomi i complimenti.
    Continuando a sorseggiare il mio drink vedo che il Nano Forzuto si intrattiene con un suo coetaneo. Mi avvicino senza dare troppo nell’occhio e origliando la conversazione sento parlare di quale potrebbe essere il percorso più breve per Kart.
    Sembrano esserci due possibilità.
    La prima è affrontare la montagne.
    La seconda avviarsi per il Sentiero dei Monaci.
    Entrambe le strade però sembrano piuttosto difficili in quanto tra le montagne si sta scatenando una guerra e il sentiero è intriso di grandi pericoli, dove in pochi riescono a passare.

    Rifletto un attimo su queste parole e decido di allontanarmi dalla locanda. Una passeggiata esplorativa in questa città potrà schiarirmi le idee.
    Pago il “latte” e la camera per la notte all’oste e mi avvio nella cittadina.
    Sembra tutto piuttosto sereno, arrivo nella piazza principale dove al centro vi è una statua raffigurante un nano combattente. Nel piedistallo c’è un incisione: Qui Nacque Thoru, Eroe Nanico Leggendario.
    Interessante ma non mi soffermo troppo, giro ancora un po’ senza avere davvero una meta.
    Salgo sopra la collina al confine della città.
    Dalla cima si può ben vedere tutto il panorama cittadino e in lontananza scorgo un comignolo da cui fuoriesce del fumo bianco.
    Incuriosita seguo la direzione da cui proviene.
    Cammino cammino, e mi ritrovo davanti ad una forgia.
    Sopra sulla porta c’è un’insegna con su scritto la Forgia dei Giganti.
    Infatti un nano alto si è no 80 centimetri mi si avvicina salutandomi e chiedendomi di cosa ho bisogno in nanico.
    Rispondo con il suo stesso linguaggio chiedendo al fabbro se è possibile argentare un pugnale, non pugnale qualunque ma quel famoso pugnale nanico che ho raccolto nella foresta quando tutta questa storia è iniziata.
    Il nano mi guarda in modo curioso chiedendomi come mai vorrei far argentare una simile arma ed io gli rispondo che devo semplicemente dare la caccia ad un lupo mannaro.
    Mi guarda scettico e stranito, forse pensa che un semplice pugnale non sia abbastanza sufficiente contro una simile bestiola…
    Non conosce me e i miei compagni…
    Gli lascio in consegna l’arma e l’indomani a mezzogiorno tornerò a prendere il risultato del suo lavoro.
    Tornando in locanda vedo alcuni tra i miei amici ancora seduti al bancone.
    Li informo di questa mia scoperta e anche loro pensano che sia il caso far argentare qualche arma.
    Insieme ad Eruannie e il bardo saliamo di sopra verso le stanze.
    Ad un certo punto intravediamo la camera di Cano aperta con Auril e Flavius che discutono animatamente. Cano sembra anche piuttosto scosso.
    -“ Cano va tutto bene?”- “ perché stai discutendo con il Nano Forzuto?”-
    I due si girano verso di me e Cano rispondendomi che va tutto bene, scuote la testa e chiude la porta sbattendola.
    Rimango perplessa da questo atteggiamento, sicuramente sarà successo qualcosa, che non vuole dirci.
    Va be sto iniziando ad abituarmi alle stranezze del gruppo.
    Mi rintano in camera mia, salutando gli altri e mi godo il meritato riposo.
    Al mattino dopo scendiamo giù per la colazione.
    Facendo il punto della situazione anche con gli altri, ci rimane da decidere se prendere la via delle montagne o il sentiero dei monaci.
    Guardando alla mia compagnia e memore del nostro breve soggiorno tra le Montagne Nebbiose preferirei evitare. Anche perché nessuno di loro dispone dell’equipaggiamento adatto.
    Mi si avvicina Cano e dice che lui in verità conosce la strada e sa come percorrere il Sentiero dei Monaci.
    Lo guardo stupita ma all’aria piuttosto seria rispetto al solito, quindi gli credo e affondando le dita nel secondo pezzo di torta concordo con il gruppo che la strada da intraprendere sarà proprio il Sentiero.
    Nessuna obiezione.
    Finita la colazione mi avvio verso la forgia accompagnata da Flavius e Rufus curiosi di vedere queste posto.
    Anche loro mostrano ai fabbri le varie munizioni e armi da argentare.
    Tuttavia il nano forzuto dopo un allegro siparietto per cui non ci sta a pagare più del dovuto chiede se può usare egli stesso la forgia e gli attrezzi.
    I due fabbri si guardano e poi acconsentano.
    Quello che vedo ha dell’incredibile, Flavius si trova perfettamente a suo agio tra gli arnesi da forgiatore e senza alcuna fatica maneggia pinze e martello grandi e pesanti quanto lui.
    In particolare il martello antico e ben lavorato, sul quale infatti è incisa una runa: potere e potenza.
    Finito l’opera, grazie a Flavius, ora abbiamo le nostre armi nuove e argentate.
    Prendendo in mano il pugnale avverto qualcosa di diverso ma staremo a vedere se le mie undici monete d’oro sono state spese bene.
    Paghiamo il resto e ci avviamo verso il gruppo che ci aspetta fuori dalla locanda.
    Mentre sto uscendo colgo alcune parole dai i due nani fabbri
    –“ ho studiato 40 anni per lavorare in questa forgia e lui ci è riuscito in una mattina”-
    -“ coraggio non ti abbattere”-

    Sorrido allo sconforto dei due artigiani ma non dico niente al Nano Forzuto, altrimenti rischia che si monta la testa…
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    15

    Status
    Offline
    ...e non scappare mai più...

    Mentre proseguiamo il viaggio si prospetta davanti a noi una specie di fiera con tanto di bancarelle e persone curiose che si aggirano intorno.
    Ora nei sentieri montani generalmente non ci sono mercati, possono capitare ma è piuttosto raro.
    Va be lasciamo stare questa inconsueta cosa…
    Proseguiamo avanti fino a quella che dovrebbe essere l’entrata del sentiero.... uhmmm
    In effetti sembra più un portale dato che ai due lati sono poste due sculture antiche con l’effige di qualche antichissimo elfo e con accanto un cartello che indica per l’appunto: Ingresso per Il Sentiero dei Monaci.
    Un piccolo e anziano nano ci viene incontro e chiede due monete d’argento per gli adulti ed una moneta d’argento per i bambini, per poter entrare.
    Insomma una specie di pagamento per il pedaggio, che pago senza troppe discussioni.
    Deve esserci qualcosa di strano, ma non mi va di perdere tempo.
    Di parere diverso sono il Signor Fucsia e il Bardo.
    Li guardo a braccia conserte mentre mi appoggio ad una delle due statue aspettando che la discussione a chi raccoglie più informazioni al povero nano della cassa finisca presto.
    Nel mentre i tre elfi di prima, quelli che si erano fatti prendere a calci nel sedere nella locanda dei nani, si ripresentano davanti a noi.
    Pagano con tre monete d’argento e tutti fieri e contenti entrano dentro il passaggio.

    -“ avete finito?”- domando al Signor Fucsia e a Marwan
    -“si “- rispondono
    -“ bene, possiamo andare adesso?” – chiedo cercando di fargli capire che quel povero nano è solo il cassiere del pedaggio e sicuramente non sa nulla.
    -“aspetta, lasciamo andare avanti prima le lepri”- mi rispondono entrambi sottovoce, indicando i tre elfi.

    Ah bene…adesso sanno pure il gergo dei cacciatori….

    Alla fine entriamo anche noi seguendo per l’appunto le “tre lepri”.
    Nello stesso momento in cui varchiamo la soglia il terreno si scuote e vicino sentiamo dei rumori, come delle voci basse e profonde, antiche.
    Sono le due statue che hanno preso vita e girandosi verso di noi dall’alto ci guardano intonando : – “ benvenuti, l’addestramento sta per iniziare”- con un tono che non promette nulla di buono.
    Tutto attorno a noi scompare.
    Ora siamo completamente soli.
    Dunque quello che all’apparenza dovrebbe essere un semplice sentiero montano a quanto pare nasconde ben altro.

    Acuisco tutti i miei sensi per entrare in sintonia con l’ambiente, del resto sono in montagna nel mio terreno, e percepisco indistintamente la presenza di non morti e abbastanza lontano al limite della mia percezione un drago.
    La sua aurea è molto fievole perché lontana, ma è pur sempre un drago.
    - “occhi aperti, ragazzi” - “sento la presenza di non morti, all’incirca sono una decina e di un drago in lontananza, più o meno fra otto chilometri” -
    - “che tipo di drago?” - mi chiede il bardo
    No fatemi capire bene, starei cercando di fare il mio lavoro di ranger e gli sto dicendo che alla fine del percorso c’è un drago e lui, si preoccupa del tipo….?!? Ok dopo lo lascio solo con il drago così discutono sui vari tipi di drago esistenti…
    Ignoro il bardo.
    Ci incamminiamo seguendo a debita distanza le “lepri”, dove uno di loro va sbattere contro una lastra scatenando l’ilarità dei suoi amici.
    Avvicinandoci anche noi e capiamo che si tratta, in realtà, di una barriera magica.
    Così mi metto alla ricerca di qualche innesco magico, ma niente non trovo nulla di simile, tranne una porta in legno massiccio che si è appena materializzata.

    -“ con permesso”- e le tre “lepri” si fiondano dentro.
    Rimaniamo tutti fermi ad osservare un attimo se son ancora vivi, varcata la soglia.
    Sì pare di sì, quindi entriamo anche noi e come d’aspettarsi la porta si chiude di colpo alle nostre spalle.
    Le fiaccole della stanza si accendono.
    Ai quattro angoli del perimetro ci sono dei gargoyle di pietra e al centro della sala un bigliettino con su scritto sopra: Risolvete l’indovinello. Dentro è pelosa e fuori è calva.
    Ci guardiamo intorno e vediamo una seconda porta di legno simile alla prima. Per aprirla e andare avanti si dovrà risolvere l’indovinello, forse….uhmmmm
    Mentre proviamo a pensare alla soluzione Auril si mette a giocare con le statue di pietra e le tre lepri iniziano a lamentarsi che in questo posto non ci volevano neanche venire.
    Intanto Marwan si avvicina alla porta e con un ghigno riesce a capire qual è la magia collegata e annullarla.
    -“ i mei complimenti”- gli dico.
    -“prego”- annuisce lui.
    Così avanziamo sempre facendo andare avanti prima, i tre.
    Nella seconda stanza anche essa illuminata da delle torce ci sono delle vasche d’acqua; facendo attenzione a non cadere dentro le pozze, arriviamo in fondo alla stanza dove vi è la struttura di una fontana e sulla pietra vi è una scritta che recita: I peccati vanno lavati.
    Vedo un certo sconforto tra i miei compagni, a quanto pare tutti hanno qualcosa da nascondere.
    Cano inizia ad immergere le mani nella fonte d’acqua e davanti a tutti appare un’immagine del suo passato.
    Non buono… troppi segreti...
    I miei amici provano lo stesso a lavarsi almeno le mani.
    Vengono fuori alcuni tratti della compagnia tra chi, ha piccoli peccati a chi ne ha di più grandi, non li giudico io in fondo ho il mio.
    Faccio un respiro profondo raccogliendo parte della mia consapevolezza e inginocchiandomi davanti alla fontana immergo le mani nell’acqua pulita.
    La scena che vedo e che vedono tutti, è quella dell’unica notte che mai potrei dimenticare.

    I mie fratelli impegnati a lottare con tutte le loro ultime forze, pieni di sangue e ferite contro dei mercenari umani e elfici incappucciati.
    Le loro spade che si incrociano con quelle dell’avversario e i sussurri di dolore.
    Ed io che fuggo tra i boschi con l’aiuto di Beorn, l’orso bruno del Nord.

    Che disonore per un Ranger.
    Scappare e lasciare i propri fratelli e compagni davanti alla morte, come una vile codarda.
    Sarei dovuta rimanere lì con loro, sarei dovuta restare a combattere e se necessario perire in battaglia.
    Come un vero Ranger delle Montagne del Nord.
    Invece, sono scappata via, pensando solo a me stessa.
    E lo sguardo deluso di mio padre, il possente Arathon Signore delle Bestie del Nord e del mio maestro, mio nonno Aladhor, l’Arciere delle Montagne del Nord, che porto con me impressi nell'anima.
    Ancora oggi mi chiedo perché sono scappata, quella tremenda notte, perché gli ho abbandonati.
    Chissà se mai troverò la risposta o forse la risposta già la conosco, il difficile è ammetterlo.

    Dicono che per essere coraggiosi, prima di tutto, bisogna essere capaci di ammettere le proprie paure.
    Così sai come affrontarle, non credi sorellona, Calì?


    Respiro.
    Il peso del mio Arco mi ricorda perché sono qui.
    Per diventare coraggiosa, imparare a combattere e non scappare mai più.
    Risciacquo le mani nella fonte e poi le asciugo.
    Andrà meglio, si, andrà meglio questa volta, penso guardando la mia allegra compagnia.

    Dopo che tutti hanno lavato più o meno i loro peccati la porta della seconda stanza si apre.
    Attraversata si richiude dietro di noi, ma a differenza delle precedenti ci ritroviamo in uno spazio aperto, un bosco rigoglioso...

    Edited by Calì - 8/3/2021, 19:58
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    15

    Status
    Offline
    Nodi e intrecci

    Eccoci qui, tutti all’interno di questo strano giardino.
    Gli alberi sono particolarmente rigogliosi ma il terreno è disseminato di foglie autunnali e secche.
    Al centro della radura vi è una statua in pietra di un elfo con sopra inciso una scritta: “Non svegliare il can che dorme”.
    Infatti dietro la statua c’è un piccolo cerbero.
    Un cerbero cucciolo !?!?!
    Be però ammetto che è carino e coccoloso.. quasi quasi..
    No, devo rimanere concentrata.
    Vedo il signor Fucsia riflettere sull’indizio e senza troppi complimenti lancia un incantesimo di cecità e sordità al cagnolino.
    In effetti se lo svegliamo andrà a finire che si innesca qualche trappola.
    Però forse sarebbe anche meglio silenziarlo, così in caso abbaiasse non produrrebbe rumore. Uhhmm
    Avvolgo una bolla silenziante sul piccolo animaletto.
    Sordo, cieco e muto.
    Siamo passati nell’altra stanza senza alcuna difficoltà.
    Facile.
    Aprendo la nuova porta sulla stanza seguente la questione si complica.
    Davanti a noi c’è un grande pavimento formato da blocchi di pietra, mentre le pareti circostanti sono estremamente lisce, tuttavia percepisco dell’aria passare attraverso le fessure del suolo.
    Qualcosa decisamente non va.
    Alzo gli occhi e vedo, come ben notano anche i miei compagni, che alla fine del percorso vi è una piccola scaletta a pioli fatta di corda e legno.
    Iniziamo a riflettere su come poter passare dall’altra parte.
    C’è sicuramente qualche strano marchingegno sotto, ma questa volta non vi è alcun indizio ad aiutarci.
    All’improvviso il nostro druido decide di trasformarsi in ragno. In questo modo può passare attraverso le cavità dei blocchi e vedere cosa si nasconde.
    Ebbene, dopo il suo giro di perlustrazione, scopriamo che il pavimento è in realtà una grande lastra mobile che poggia al centro di un perno.

    Balmur però ci informa che sotto la lastra c’è una statua di pietra che tiene in mano un ricco bottino d’oro.
    -“è una trappola”- “sicuramente è messa lì solo per tentarci”- “di un po’ druido, c’era solo la statua sotto?”- domando
    -“uhhmmm, be ecco ho visto delle pareti forate” – mi risponde
    -“ pronte a scoccare dardi”- aggiungo
    Dicendolo osservo il druido pensieroso e vedo nei suoi occhi l’avidità dell’oro.
    Prova a chiedermi di tentare la sorte ma la mia risposta non può che essere la seguente:
    -“io non mi prendo delle frecce, per dell’oro”- “quello che dobbiamo fare è andare avanti”- .
    E forse ho un’idea su come fare.
    Propongo al gruppo di creare una specie di sistema a ponte con le nostre corde.
    Tipo cordata ma ancorando alla scala a pioli le corde e tendendole da una parte all’altra.
    In questo modo forse riusciamo a non cadere di sotto e a mantenere l’equilibrio della lastra.
    -“saresti in grado di annodare le corde e creare delle imbragature per tutti?”-
    Alzo un sopracciglio.
    Ehi sono una ranger certo che so come si annodano delle corde.

    Ma rispondo con una certa ironia un: – “tenterò” -
    Dopo di che affido la mia lancia al druido: – “tu sei l’unico che può andare dall’altra parte e fissarla sulla scala, ma attento, guarda che la lancia è nuova” -
    Detto ciò, mi metto a fare nodi resistenti e imbragature per tutti.

    Certo, avessi avuto più corda, ci avrei fatto anche le decorazioni al mio ponte di intrecci.
    Ma mi posso ritenere soddisfatta, direi. XD


    Finito l’opera vedo il druido incastrare la lancia sulla scala e farmi cenno che è a posto.
    Bene, vado per prima.
    Mi fido delle mie capacità di sopravvivenza, ma voglio esserne certa.
    Vedo gli altri afferrare la corda e tenderla, faccio un respiro e il primo passo sulla lastra mobile.
    Sento il terreno traballare sotto i miei piedi, ma la cordata regge.
    Bene iniziamo il giro ed uno ad uno, pian piano, riusciamo a passare dall’altra parte.

    I tre elfi che ci accompagnano ci guardano sbalorditi.
    Sembrano smarriti.
    Persino il cerbero di prima era più convinto di loro. Poveretti.

    Smontiamo tutto e recuperiamo la corda.
    Dato che apro la fila inizio a salire sulla scala ma all’ultimo gradino sento che il legno sotto di me si spezza e crolla.
    Merda.
    Riesco comunque a reggermi e a passare dall’altra parte.
    -“tutto bene Calì?”- sento la voce di Cano dal basso.
    -“ si”- rispondo, sollevata che anche gli altri stanno bene.
    Per mia fortuna si sono solo spezzati i gradini e non le corde, così mi metto di nuovo all’opera per intrecciare e calare giù per i miei amici una scaletta di nodi e intrecci, decisamente più stabile.
    Ok, spero di aver finito di annodare e intrecciare per oggi.

    Tornati di nuovo insieme ci ritroviamo davanti ad un corridoio buio con un bivio.
    Va avanti il Signor Fucsia, ma poi torna indietro scuotendo la testa.
    - “il tuo oro caro Balmur, era solo della semplice sabbia” -
    Già come immaginavamo tutti.
    Non ci resta che proseguire per l’altra strada.
    Percorriamo l’altro percorso buio senza problemi grazie alla luce del nostro chierico.
    Alla fine apriamo la porta e ci ritroviamo davanti un monaco.
    Egli ci sorride e intona: - “benvenuti alla prova della resistenza” -
    Poi fa un passo e ci indica al centro una giara e altre tre al fondo della stanza sulle quali vi è rispettivamente scritto: forza, costituzione e destrezza.
    E poi ancora aggiunge: - “Rompete il vaso per iniziare, rompetele tutte per terminare”.
     
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    15

    Status
    Offline
    Resistenza e strani frutti
    Non ci resta che giocare a questa partita delle anfore!!!!
    Qualcosa comunque non mi torna, così faccio un passo indietro e mi dirigo verso il vaso centrale per ispezionarlo.
    Niente di insolito a prima vista.
    Mi accorgo solo che il materiale dell’anfora è piuttosto delicato e basterebbe un piccolo colpo per…
    Ma che?? Chi ha fatto volare questo zaino!?!?!?!?
    Mi giro e riconosco lo zaino del Nano Forzuto che ha appena distrutto il vaso e ancora non contento il nano sta dando dell’ubriaco al monaco.
    Ora ci si mette pure Auril.
    All’improvviso si scatena nella stanza un vento fortissimo rendendoci tutti instabili. Accidenti !!!
    Anche il monaco sembra sortire uno strano effetto e inizia ad attaccarci.
    Tuttavia ci ripete di distruggere le anfore per finire il gioco.
    Guardo verso Cano e lo raggiungo davanti al vaso della destrezza.
    Insieme al chierico mi metto a bersagliare il vaso ma nello stesso momento vedo Auril saltare sopra quello della costituzione e disintegrarlo a suon di pugni.
    Neanche un momento che il monaco si precipita addosso a lei per riempirla di botte.
    Scontro fra monaci!!
    Per la prima volta Auril è in difficoltà. Il monaco ha molta più tenacia rispetto alla piccola halfling.
    Non ci penso neanche e scocco una freccia in direzione del vaso della destrezza e subito dopo un’altra verso il monaco in aiuto della piccola monaca.
    Il secondo colpo non va assegno, ma Auril scatta in avanti come una pantera e con un balzo afferra al volo la mia freccia per conficcarla con un gesto, nel costato del monaco.
    Le facciamo tutti l’applauso.
    Questo sì che è un attacco combinato!!!! Uhmmm devo riprovarlo…
    Nello stesso istante in cui cade anche il vaso della destrezza un’onda d’urto ci prende in pieno e il monaco mi attacca alle spalle.
    Merda. Vado giù
    Ormai è chiaro. Ad ogni vaso rotto il monaco ci attacca.
    Giusto! E' una prova di resistenza.
    Però, mi hanno insegnato che il branco di solito è più forte di un lupo solitario.
    Così tutti iniziamo a bersagliare i vasi rimasti.
    Non molliamo, ne manca solo uno.
    Ma il monaco non è della stessa opinione, tanto che, improvvisamente ci appare davanti una seconda copia di lui che attacca.
    Come cavolo ha fatto a sdoppiarsi???
    Flavius fa uno scatto in direzione dello zaino lo riprende e lo lancia contro il monaco appena apparso, di nuovo?!?!?
    E poi si getta sopra il vaso della forza, con tutta la sua forza, per l’appunto.
    Non ho mai visto un nano scattare con una tale velocità. Ad ogni modo, grazie a questo suo intervento risolutivo il gioco finisce.
    Tutto torna a posto come se non fosse mai successo niente e persino noi non avvertiamo gli effetti dello scontro.
    -“potete passare”- ci dice sorridente il monaco che si dissolve.
    La stanza precipita nel buio aprendo una nuova porta.
    Vedo l’elfo Jerry varcarla ma sparisce come i suoi due compagni al seguito.
    Con un lieve timore, anche noi, varchiamo questo nuovo ingresso e veniamo invasi da un caldo tepore e una luce intensa.

    Appena i nostri occhi riescono a mettere a fuoco, ci appare davanti l’interno di una caverna fatta di cristalli luminescenti azzurri.
    Subito vediamo al centro la figura di un maestoso albero, imponente, così ramificato che si estende fino alla volta della grotta.
    Avvicinandoci notiamo tra il fogliame dei frutti piuttosto particolari e Cano nota qualcosa ai piedi dell’albero.
    -“ ehm ragazzi, qui c’è una lapide elfica ”- esclama il nostro chierico.
    Immediatamente ci giriamo per osservare meglio lo spazio che ci circonda e vediamo che all’interno delle pareti di cristallo vi sono dei corpi di antichi elfi.
    Che strana sensazione.
    Sento il mio simbolo elfico pulsare, sulla scapola sinistra.
    Non mi dà fastidio ma questo luogo deve essere intriso di pura magia elfica.
    Intanto il nostro druido Balmur e il suo clone si avvicinano per raccogliere uno di quei frutti strani.
    Ecco non so bene se è una buona idea, tuttavia in questa grotta non sembra ci sia niente da fare.
    Ammetto che in effetti quella strana noce che vedo su questo grandioso albero mi intriga.
    Decido di staccarla dal ramo.
    Lo stesso fanno i miei amici con gli altri frutti diversi dal mio.
    Vedo il Nano forzuto non troppo contento della sua scelta, dopo averlo assaggiato lo sputa via, tutto orripilato.
    Eruannie, al contrario ha scelto molto bene, il suo frutto tondo è molto buono.
    Il Signor Fucsia litiga un po’ con il suo frutto scivoloso ma alla fine ha la meglio, anche se non apprezza il gusto.
    Balmur prende quella che dovrebbe essere una specie di pesca schiacciata multicolore da condividere con il suo clone.
    E Auril si getta sul pomo bianco.
    Alla fine anche io decido di assaggiare il mio frutto
    Duro fuori ma dolce all’interno.
    Dopo averlo ingoiato sento una strana forza in me. Come se fossi diventata più resistente.
    Vedremo…

    Dopo esserci rinfocilati troviamo l’uscita della grotta.
    Chissà dove sono finiti Jerry e gli altri, ma nessuno di noi se ne preoccupa tanto meno rimaniamo qui ad intrattenerci oltre per aspettarli.
    Usciamo dalla caverna e ci assale un freddo polare artico.
    WOW!!!!!
    Neve, neve e ancora neve.
    Dappertutto, alta, bianca, morbida e decisamente bella fresca. XD
    Una meraviglia!!!!

    Mi giro e vedo i miei compagni battere i denti per il freddo agghiacciante.
    Non sono abituati. Poverini
    Per certo so che non sono a casa, tra le mie montagne.
    C’è davvero troppa neve e quel monte che vedo in lontananza è diverso a quello a cui sono abituata.
    A pochi metri da noi sentiamo l’arrivo di una slitta.
    Ed infatti da questa immensa coltre innevata spunta fuori un’ammirabile slitta trainata da cani lupo con il loro padrone a guidarli.
    Un tipo affascinante e complimenti per il fisico. Non è mica da tutti andarsene in giro a torso nudo su una slitta in un posto ricoperto di ghiaccio.
    Il tipo mi affascina, chissà chi è? Anche se dai modi tipicamente rudi e montanari tuttavia sembra simpatico ed ha tutta l’aria di essere un ranger.
    Un Ranger delle montagne..
    WOW di nuovo ..yum yum..eh eh...
    Il tipo si avvicina a noi incuriosito. Dopo qualche chiacchera si presenta a noi come Mich e ci rivela che siamo finalmente giunti a Kart.

    Kart

    Grazie all’aiuto di Mich riusciamo ad attraversare la foresta innevata e a raggiungere il paese di Kart.
    Il ranger ci fa strada presso l'osteria dell’Alce Bianco.
    Entrando noto subito la presenza di molti e moltissimi ranger delle montagne.
    WOWWWWWWWWW all’ennesima!!!!!
    Questo posto mi piace moltissimo !!!!!

    Ma i miei compagni sono più attratti dal bancone per qualcosa di caldo e qualche stanza per la notte.
    Ad un certo punto sento la conchiglia che vibra nello zaino.
    Informo Rufus e faccio cenno ai miei compagni di dirigerci in un posto appartato per non dare troppo nell’occhio.
    Mi accorgo nello stesso istante che qualcuno ha ancora con se una testa di diavolo, nello zaino!!!
    Per tutti i ghiacciai del mondo conosciuto, Cano per tutto questo tempo si è portato in giro quella cosa. Accidenti!!
    Sospiro.

    Arrivati in stanza Rufus parla attraverso la conchiglia con il comandante Fatus, il quale ci racconta di eventuali sviluppi.
    Inoltre ci ricorda che il nostro informatore si troverà alle dieci di sera davanti al Fuoco Sacro di Kart.
    Raccomandandoci di stare attenti, chiude la chiamata, per risentirci poi nei prossimi tre giorni.
    Finita la conversazione, il nostro chierico vuole appunto ricorrere ad un rito per far parlare la testa mozzata, consigliandoci di non farci vedere per non creare ostilità verso ciò che rimane di quel povero diavolo.
    Così lasciamo Rufus e Cano da soli davanti alla testa mentre noi altri ci mettiamo dietro una tenda per non farci notare.

    Va bene la cosa è abbastanza orripilante, cosa vuoi che dica quel povero diavolo.
    Probabilmente ci manderà tutti a quel paese. Tuttavia sono un po’ curiosa di vedere questa pratica.
    Ebbene la testa viene rievocata.
    E gli occhi del diavolo si ri-animano di vita.
    Terrificante, mi viene da pensare.
    Rufus inizia l’interrogatorio in modo abbastanza tranquillo facendo anche un po’ il finto tonto, la testa tuttavia riconosce subito Rufus e le uniche sue risposte alle domande sono delle grasse risate.
    Poi arriva la parte tragico comica, ossia Rufus per intimidire il diavolo fa il nome di tutti noi ma gli sfugge: -“bambina Auril” – ed appena dice questa frase appare la piccola peste di Auril tutta arrabbiata che facendosi vedere crea non poco scompiglio durante il rito.
    Riusciamo a tirarla, non con poca fatica fuori da lì e rimproverala per il suo comportamento poco maturo.
    Alla fine mi sembra una perditaa di tempo e decido di lasciare la stanza e andarmi a prendere qualcosa da bere.
    Da quella testa non credo si riuscirà a cavare molte informazioni e in effetti dovremmo smetterla di portarci dietro ogni volta il “ricordino”, uff.
    Mi siedo al bancone e chiedo il mio alcolico, ci vuole qualcosa di forte. Mentre aspetto di essere servita guardo i clienti dell’osteria. Mi piacerebbe proprio conoscerli, soprattutto uno, in particolare.
    I miei pensieri vengono interrotti da Valesca la signora del bancone che molto gentilmente mi da bere.
    Inizio a chiacchierare con lei per qualche informazione sul posto. Le chiedo dove posso trovare degli indumenti pesanti da poter acquistare e se per caso conosce qualcuno che ha anche degli animali addestrati.
    Mi piacerebbe molto poter avere come compagno un bel nibbio, sono sicura che mi tornerà utile.
    Lei mi guarda e mi informa che gli indumenti posso trovarli anche se lì non ne fanno molto uso in quanto il Fuoco Sacro di Kart è in grado di scaldare tutti loro.
    La guardo in modo curioso così mi faccio raccontare per bene di questo fuoco.
    Praticamente il monte Kart in realtà è un vulcano e il fuoco sacro che si trova in città è alimentato da esso e custodito da dei sacerdoti del fuoco, per cui per loro è fondamentale che il fuoco non si spenga mai.
    Tutta Rodmir deve governare il fuoco inestinguibile altrimenti verrà la fine.
    Ma veniamo interrotte da Rufus, il quale tiene in mano un sacchetto.
    Respiro molto profondamente perché so perfettamente cosa contiene quel sacchetto.
    Pago la bevanda e seguo il signor fucsia.
    Una volta raggiunto mi accorgo che si sta dirigendo verso il centro della città.
    Gli dico che il fuoco sacro è proprio lì.
    Manca ancora un pò all’ora esatta dell’appuntamento ma già che ci siamo perché non dare un’occhiata.
    Ci avviciniamo lentamente e vediamo una persona anziana vicino al fuoco.
    Osserviamo la figura attempata e poi proviamo a chiedere a questi se è lui ad occuparsi del fuoco.
    Ebbene si egli è proprio uno di sacerdoti del fuoco.
    Sia io che Rufus notiamo che i suoi occhi sono completamente bianchi privi di iride e pupilla come se fossero stati letteralmente consumati dall’osservare il fuoco per tutta la vita.
    Rufus con fare modesto chiede al sacerdote se può buttare via il sacchetto.
    E il sacerdote getta nella fiamme la testa del diavolo. -” il fuoco purifica ogni cosa”- ci risponde Odin il sacerdote, sciogliendo tutti i dubbi di Rufus a riguardo.
    Poi il sacerdote ci indica qualcuno attraverso le fiamme.
    E davanti a noi si para davanti un uomo alto e in armatura completa con una grossa Alabarda sulla schiena e due stendardi che raffigurano la testa di una leonessa e sette pugni neri.
    Mi avvicino all’omone, ma Rufus mi mette una mano sulla spalla raccomandami cautela.
    Lo guardo un pochino indispettita, perché uno non credo che sia un nemico dato che l’omone in questione se ne sta abbastanza tranquillo e pacifico davanti al fuoco, secondo tutti noi abbiamo un appuntamento proprio qui con l’informatore di Fatus e tra poco saranno esattamente le dieci.
    Sposto la mano del Signor Fucsia e vado subito al dunque.
    Odio l’attesa e aspettare le prime mosse, soprattutto se si tratta di uomini.
    -” ehm, buonasera” - “io e il mio amico ci chiedevamo se lei proviene da Liones e conosce un certo Fares” -
    -” CALI’!!!” - mi urla Rufus
    Lo ignoro e mi presento all’omone -” mi chiamo Calì e lui è il mio amico Rufus, detto anche Signor Fucsia” -
    L'omone scoppia ridere e poi bonariamente si presenta -” ebbene non provengo da Liones, ma si, sono chi state cercando, vengo per conto del comandante Fares e per darvi delle importanti informazioni” - “si credo siate proprio voi gli avventurieri di cui mi ha parlato” - “ma i vostri compagni dove sono?” - “intanto che aspettiamo mi presento, mi chiamo Edmund De Bonville “-
    E mentre si presenta veniamo raggiunti anche dagli altri.
    Dopo tutte le presentazioni Edmund inizia il suo racconto.
    Inizia col informarci sulla vera indentità di Hazel e del suo compito di custode dell’anello della conoscenza, un potente artefatto leggendario e che esistono altri artefatti simili e altrettanto potenti che se messi insieme potrebbero distruggere il mondo che conosciamo.
    Ed è proprio ciò che vogliono fare quelli della Gramigna.
    Ossia questa oscura società antica come le tenebre sta architettando un colpo di stato solo per potere prendere l’artefatto di Rodmir e raggiungere il loro scopo.
    Ci spiega che è come un grande puzzle in cui bisogna incastrare tutti i pezzi mancanti, per compiere il rito e sovvertire il sistema.
    Tuttavia nessuno conosce davvero quanti e quali artefatti ci vogliono per innescare questo rito.
    -” Purtroppo questo è tutto quello che siamo riusciti a sapere fin ora” - conclude Edmund
    Ad ogni modo lui stesso ci avverte che stanotte potrebbe succedere qualcosa in questa città ma non ha ancora abbastanza informazioni per esserne sicuro così ci ridà appuntamento per domani a mezzogiorno davanti alla roccia nera.
    Poi prende in mano un bastoncino e lo spezza in due, recita delle parole e i due legnetti emettono della luce e un sibilo come un allarme: -” in caso di bisogno usate questo e sarò da voi” - e spiega il funzionamento dell’incantesimo a Rufus.
    Dopo di che vediamo Edmund avviarsi per raggiungere un suo amico.
    Rimaniamo ancora un po' davanti al fuoco e il sacerdote dare il cambio all’altro.
    Arriva una signora anziana anche lei con gli occhi completamente bruciati dal fuoco.
    Sia io che Cano ne siamo incuriositi da questa venerazione per l’Ardemonio.
    Mi avvicino a Cano e gli bisbiglio: -” chissà se riesce a vedere il passato, il presente o il futuro” -
    E vedo Cano accogliere il mio suggerimento.
    Così con la sua dimostrata gentilezza chiede alla sacerdotessa cosa vede.
    -” ogni figlio di Rodmir dedica la sua vita al fuoco, il futuro non è ancora giunto, ma la mia visione è molto, molto oscura” - “tuttavia non temete, il fuoco dirada le tenebre” -
    Dopo questa conversazione decidiamo di ritaraci tranne Cano che vuole rimanere ancora un po' fuori per i suoi rituali.
    Do un occhio al chierico, pensando che sarà di nuovo da solo, in giro.
    Uhmm...non so perché ma quando Cano non è con noi poi ci tocca sempre combattere.
    Ritorniamo nell’osteria e ognuno di noi pensa bene di nascondersi al calduccio sotto le coperte anche perché siamo pur sempre in un posto di montagna pieno di neve.
    Ma un forte fragore interrompe il nostro riposare.
    Mi affaccio di sotto per capire un attimo la situazione e trovo il Signor Fucsia anche lui sveglio in cerca di qualcosa e poi da una piccola finestra appare una nuvoletta a forma di falchetto.
    Vado vicino a Rufus che ci informa della situazione. Qualcuno sta attaccando il paese e il suo falchetto ha visto dei nani grigi avvicinarsi con chiare intenzioni di guerra.
    Purtroppo scopro che ci hanno sbarrato la strada.
    Non possiamo scende di sotto a causa della neve che improvvisamente è venuta giù. L’unica via d’uscita e una piccola finestra, ma neanche il tempo di ragionare sul da farsi che due ombre si avvicinano.
    Vogliono sicuramente prenderci di sorpresa ergo ci organizziamo velocemente per essere noi quelli a sorprenderli.
    Così ci nascondiamo in bagno che è piuttosto spazioso dato che ci siamo tutti qua dentro.
    Sentiamo dei passi e le ombre si avvicinano sempre di più silenziose.
    Nell'oscurità vedo la sagoma di una balestra e la punta del quadrello pronta ad essere scoccata.
    La piccola monaca non resiste e attacca d’improvviso, purtroppo il nano ha buona mira e riesce a ferirla ma per fortuna è solo un piccolo graffio. La piccoletta si scrolla di dosso il graffietto e parte alla carica.
    Mi accorgo che c’è n’è un altro ma sta volta io e il nostro druido ci troviamo esattamente alle sue spalle, il druido lo attacca per primo disarmandolo e io lo finisco con due belle frecce piantate sulla testa al muro.
    Sono abbastanza arrabbiata, volevo visitare questo bel paese in santa pace, ma a quanto pare gli dei hanno sempre qualcosa da ridire.
    Usciamo dal nostro nascondiglio saltando fuori dalla finestra.
    Appena giunti fuori notiamo una potente barriera magica tagliare in due il paese di Kart.
    Sembra avere un punto d’origine ma l’esercito di nani grigi che si avvicina vuol vendere cara la pelle e distruggere questo posto.
    Ok ora si che sono veramente inferocita.
    Attivo Marchio del Cacciatore e lo sguardo d’intesa tra i miei compagni che prendono posizione mi fa capire che sarà una notte da eroi...

    Odio i ragni

    Siamo fuori a combattere questo esercito, io e Auril facciamo a gara a chi ne abbatte di più. Certo siamo in svantaggio numerico ma non ci importa molto.
    E poi accade una cosa incredibile.
    I cittadini di Kart escono dalle loro case e sento una voce gridare : “- cittadini di Kart accendete i vostri fuochi “- e dalle mani di ogni singolo abitante fuoriescono fiamme.
    Io lo dicevo che è un posto fantastico questo.
    Ranger delle montagne che lanciano fuoco.
    Dopo che avrò salvato il mondo, mi trasferisco qui.
    Lasciamo i cittadini a combattere contro questi nani grigi usciti dal nulla e ci dirigiamo verso la struttura del municipio dove sembra aver origine la barriera magica.
    Correndo vediamo un piccolo gruppetto di avventurieri dall’altra parte della barriera, anche loro ci intravedono, ma corrono dalla parte opposta.
    Auril rimane ferma con una faccia strana, come se li conoscesse.
    Tuttavia non c’è tempo dobbiamo sbrigarci.

    Entriamo e percorriamo la navata principale in fondo su una specie di altare si erge un ragno gigante, meccanico. La sua corporatura è interamente in metallo mentre collo e testa sono umani ed aprendo la bocca piena di zanne vedo una lingua verde che vomita acido.
    Che ribrezzo!! Detesto i ragni mi fanno letteralmente raccapricciare e senza nemmeno pensarci prendo il mio arco e gli scagliò tutto quello che ho.
    L’armatura del mostro sembra ben resistere ai nostri attacchi.
    Lo schifoso ragno fa un balzo in avanti e mi prende cercando di mordermi la spalla e di vomitarmi addosso di nuovo quel suo acido.
    Ah si c’è l’hai con me orribile bestia?
    Come osi anche solo sfiorarmi?

    Speri davvero che con un po' di acido tu possa mettermi fuori gioco?
    Con una mossa me la scrollo di dosso.
    Prima ero arrabbiata, poi mi sono inferocita e adesso sono davvero furiosa all’ennesima.
    Carico l’arco con il mio Marchio e lo stringo talmente forte da evidenziare le nocche del pugno sulla presa.
    Tendo la freccia e scocco con forza la mia freccia, che passa ad un millimetro dall’orecchio di Auril e si infrange sulla gola dell' odiosa creatura, trapassandola.
    Sangue verde e acido schizzano dappertutto.
    Attacchiamo in massa. E alla fine il nostro druido attiva un potentissimo incantesimo.
    Si trasforma in lupo e richiama a se un intero branco di ben nove lupi che si fiondano con ferocia sulla preda.
    È bravo il druido.
    Il suo clone applaude divertito, forse vuole imparare pure lui.
    Tuttavia una volta sconfitto il ragno, la barriera rimane ancora attiva.
    Come è possibile?
    Il Signor Fucsia manda avanti il suo piccolo falchetto nebuloso che anche noi decidiamo di seguire.
    Arriviamo nei sotterranei dove c'è una specie di ponte sospeso e dall’altra parte una piattaforma con un altare al centro e due troni sul fondo.
    Nei due troni vediamo seduto un vecchio quasi moribondo che ha in mano uno scettro e che porge all'uomo seduto accanto che è molto più giovane.
    Poi vediamo che ci sono anche altre persone e tra di loro un vecchio amico che c'era sfuggito.
    Nod il licantropo della gramigna che sta stringendo tra gli artigli una ragazza.
    Mentre l’altro tipo in piedi sta leggendo un libro dei rituali, probabilmente.
    Noi siamo rimasti nell’ombra non ancora visibili. Rufus mi mette una mano sulla spalla e i ragazzi mi danno tutti le loro frecce argentate.
    Tuttavia il nano forzuto non vuole aspettare il piano d’azione e si dirige contro Nod.
    Non ci mette molto che ingaggia subito il combattimento e ovviamente Auril corre in assistenza e in aiuto del nonno.
    Sospiro probabilmente le frecce argentate non serviranno.
    Tuttavia quello che mi sembra più pericoloso e il mago.
    Così tento di zittirlo come ho fatto con il cucciolo cerbero.
    E ci riesco.
    La scena sembra piuttosto divertente. Certo non per lui che impreca ma nessuno può sentirlo.
    Così il mago tenta lo stesso ti attaccarci lanciandoci addosso dei raggi roventi.
    Ma all’improvviso Auril sembra avere una reazione molto strana e dal suo corpo fuoriesce una nube nera che poi va ad avvolgere l’incantatore.
    Questi colto di sprovvista tenta di liberarsi con fulmini, saette e ancora raggi roventi ma non sembra riuscire.
    Intanto va avanti la lotta tra Nano Forzuto e Nod.
    Poi con la potentissima mossa dello sgambetto Flavius e Auril fanno perdere l’equilibrio al licantropo.
    Caduto a terra Nod viene sollevato su dal nano forzuto che alzandolo prova a gettarlo giù dalla balaustra ma la tenacia e la mano dell’avversario sembrano aggrapparsi alla vita e alla balconata con tutta la forza.
    Allora Auril salta sopra la mano del povero lupacchiotto per farlo mollare, Flavius prova a colpirlo ripetutamente ed io lancio una freccia argentata per far finire l’agonia di quel poveretto.
    Niente il mignolo artigliato di Nod è ancora attaccato con ferocia al nostro mondo.
    Alla fine il nostro druido si trasforma in un enorme orso bruno, corre verso il trio e con una zampata fa cadere giù il lupo della Gramigna.
    Ciao ciao Nod.
    Ma la nube oscura che avvolgeva il mago si è improvvisamente diradata e i due re ci guardano come se non fosse successo nulla.
    -“e allora ci sbrighiamo”- dice il giovane re con lo scettro in mano…

    Edited by Calì - 11/12/2021, 16:16
     
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    1

    Status
    Offline
    La Fine E L'Inizio Di Una Grande Avventura!

    Per tutti i gli Dei del Nord..
    Perché sono qui, perché…
    Cosa ho fatto di male per meritarmi questo.
    Odio questo posto!!!
    Sabbia calda e dorata, mare cristallino, temperature tropicali...
    Che posto orribile!
    E gli abitanti non fanno altro che tuffarsi in quella cosa azzurra-blu e schizzare ovunque.
    La sabbia si appiccica ad ogni cosa e ti rimane attaccata finché non la lavi via.
    Il mare che rilascia sale sulla pelle e i capelli: una tremenda agonia..
    Gente che si sdraia al sole per prendere la cosiddetta, tintarella. Terrificante!
    E i piccoli umani che gridano e fanno casino per qualche onda.
    Liberatemi da questa piaga o prima poi dagli urlanti bagnanti ci penserò io a liberare il mondo.
    In più questa temperatura, mite, accompagnata ogni tanto da una leggera brezza piacevole ...CHE NOIA MORTALE!!!!!!

    Uff..da quando mi sono separata dai i miei compagni, sono rimasta bloccata in questo posto. del cavolo!!!
    Inoltre mi ritrovo in compagnia di un "simpatico" pappagallo, che non fa altro che starnazzare e blaterale in nanico!
    Ad ogni modo essendo l'unica compagnia divertente ho deciso di addestrarlo e farlo diventare un ottimo cacciatore, anche se Dag (l’ho chiamato così) non è della stessa opinione.
    Ad ogni modo non sono una che rimane con le mani in mano.
    Ho continuato ad allenarmi ed esercitarmi per combattere al meglio! Non so nemmeno io perché lo faccio, ma sento che presto o tardi qualcosa di nefasto si avvererà.
    L'unica cosa che tollero in questo disagiante, posto (ma perché si mettono mezzi nudi sulla riva del mare?! Un po’ di contegno!!! Umani brutta razza, che fastidio...), dicevo, appunto, c'è un solo luogo che apprezzo, lo chiamano chiosco e vi servono bevande rinfrescanti e ghiacciate. Adorabile!!!
    Dopo una bella corsa mattutina ed esercizi magici, ci vuole una granita al limone. GHIACCIATA!!! Che Bontà!
    Il freddo, il ghiaccio, la tempesta quelle sì che sono belle giornate.

    Eccomi qui che sto sorseggiando la mia granita preferita insieme a Dag che sgranocchia semi di girasole.
    Ehi ma che ...cosa succede ...sento una forte energia...
    Mi sta risucchiando...
    Afferro il mio zaino e il mio arco, non esiste che finisco in un portale senza il mio equipaggiamento!
    Un Ranger che si rispetti porta sempre il suo armamento, ovunque, anche a prendere il tea delle cinque!

    Sento un forte richiamo, sono tutta sballottata ma con forza e senza vomitare, apro gli occhi e ....
    MA CHE COS...
    - "CANO!!!!
    RUFUS!!!! "-
    esclamo, ma l'elfo, il chierico più veloce del mondo, mi urla:" Calì, avevi ragione ..."-
    e il warlock, il famosissimo Signor Fucsia mi indica qualcuno anzi mi indica due qualcuno.
    La prima una massa nera che lancia attacchi da una specie di roccia-colonna
    La seconda molto più sorprendente: Hazel completamente bianca e rispendente di luce che attacca tutti!
    LO SAPEVO, PER GALADOR E TUTTI I RANGER ANTICHI!
    LO SAPEVO!
    CAVOLO SE LO SAPEVO
    Quella brutta str***** che sapeva sempre tutto
    Quella lì ...

    Bene ricapitoliamo veloce.
    5 secondi fa, stavo sorseggiando la mia granita ghiacciata preferita insieme a Dag.
    Ora sono capitata, in una specie di isola sospesa in piano celeste, dove si sta abbattendo un’apocalisse di lampi, fulmini e gli Dei solo sanno cosa, con la consapevolezza che di colei che ho sempre sospettato essere la cattiva finale in realtà è la cattiva finale!!
    Ma secondo voi, no dico, sto qui ha cincischiarmi?!?!?!?

    Arco in mano e scarico frecce a destra e a sinistra, mi concentro senza indugi su Hazel.
    Anche se un enorme dinosauro sta cercando di masticarla.
    Mi giro è vedo la copia (zombie) esatta di Balmur.
    Per i druidi, penso fra me e me...
    Comunque Hazel si è liberata e mi capita proprio a tiro.
    Bene è il momento
    Le scaglio addosso una bella raffica di frecce ma qualcosa non va.
    Il mio attacco sento che è andato, che ha colpito, mi sono anche mossa eppure sono tornata nella stessa posizione di prima, come è possibile?
    Hazel ha fatto qualcosa.
    Ora che l'osservo è diversa, molto diversa.
    Percepisco un'energia superiore, come se avesse preso la forza di una qualche divinità!
    Un istante è non so come ho di nuovo Hazel sotto tiro insieme ad un ottima compagna di scazzottate.
    Auril le va contro ma di nuovo qualcosa non va.
    Eppure i nostri attacchi sono forti, ma per lei sembrano solo carezze.
    Mi guardo intorno c'è della gente a terra.
    Ehi aspetta ma quelli sono Fares e Fatus, ma per fortuna Cano si sta occupando di loro.
    Ma dal nulla spunta un muro di spine a separarci tutti.
    La situazione non fa che migliorare...

    Ci riprovo e questa volta scaglio la mia freccia fulminante alla nemica.
    Presa in pieno e si vede.
    Mi guarda con odio.
    Si lo so bella, ma mi stavi sugli stivali fin dal primo momento!
    Ci riproviamo insieme io e Auril ma niente, attacchi magici non servono a molto.
    Ci vedo nero, non è possibile e mi sto alterando.
    Combatti strega!!
    Agli inferi tutto!!!
    Faccio qualcosa che non è da me, che non dovrei fare ma qualcosa mi dice che se non fermiamo questa follia in un qualche modo qui e adesso le sorti del mondo potrebbero cambiare.
    Mollo l'arco a terra e tiro fuori la spada e combatto contro di lei in corpo a corpo.
    Come pensavo, non è mai stata un abile combattente.
    Lo sappiamo entrambe.
    E lei infatti si da' alla fuga.
    La vedo librarsi in aria e fugge via.
    Non ci vedo nero, ma nerissimo, ancora di più!
    -"Combatti brutta str****!!"- e cercando di prendere la mira, le lancio la mia spada elfica con tutta la forza che ho.
    Per un soffio riesce a schiavarla.
    Corro, non mi arrendo, mai.
    Ma quella ci lancia addosso delle meteore, uscite fuori dal nulla.
    Cavolo, vengo colpita.
    Non sto benissimo, ma non devo mollare.
    D'improvviso vedo un varco nel muro di spine aprirsi, merito di Eurannie che chiedendo il favore di Forseti ci ha dato una mano.
    Tutti ci raduniamo cercando di dare il meglio di noi anche se non è facile.
    Poi la svolta.
    La massa nera svanisce e appare un’altra Hazel, oscura, ma provata. Dietro di lei c'è il Nano Forzuto, Flavius che cerca in tutti i modi di farla cadere giù dalla rupe in cui sono.
    Attacchiamo ancora, disperati, continuano a caderci meteore che ci sbalzano via.
    Ma non si sa bene come Hazel, oscura cade giù.
    Sembra ormai finita, ma l’Hazel bianca urla e strepita qualcosa su come non c’è la faremo mai e che lei riuscirà nel suo intento e che cambierà il mondo e le solite bla bla cose da cattivo.
    Mi rendo conto che la sua straordinaria forza deriva da un artefatto, orsù è abbastanza semplice le si toglie il giocattolo dalle mani e fine del cattivo e della distruzione del mondo.
    Ci riuniamo tutti anche Fare e Fatus che grazie a Cano si sono ripresi davanti ad Hazel e alla sua follia e senza pensare alle ferite e alle poche forze rimaste in corpo, insieme scagliamo i nostri attacchi più potenti.
    Riusciamo ad annientarla ma rimane ancora qualcosa, un’energia divina emanata ancora da quell’artefatto.

    Ed è un attimo, sentiamo un piccolo fischio e la copia zombie di Balmur afferra l’oggetto magico e lo lancia di sotto, che precipita distruggendosi.

    No aspetta, fermi tutti, la copia zombie di Balmur è la risoluzione finale che praticamente ci ha salvato tutti?!?!?!... Ma come è possibile?!?! Palmo aperto sulla fronte in stile: questa cosa è assurda! Talmente assurda che guardando i miei ritrovati compagni ci mettiamo tutti a ridere a crepapelle!

    Non poteva che andare così, in fondo.
    Grazie alla magia di Fares e Fatus torniamo, pensa un po’ a Torre del Drago, il luogo dove tutto è iniziato.
    Ci ricomponiamo e riprendiamo dalle fatiche della battaglia.
    All’alba del mattino successivo e ora di ripartire.
    Tutta la nostra compagnia ha raggiunto la consapevolezza di aver ì salvato il mondo quindi è tempo di ricominciare e di cercare nuove avventure con altri protagonisti o chissà magari ritrovarsi davanti ad una birra o più probabile ad una scazzottata.
    Alcuni decidono di tornare ai loro luoghi di origine, altri invece di intraprendere una nuova strada. Ed io?

    Mi avvicino a Cano e gli do un piccolo bacio.
    Tiro fuori il mio pugnale d’argento nanico, quello trovato nella foresta all’inizio di questa, strana, lunga ma incredibilmente emozionante avventura.
    -“ Tieni Cano, ti ricordi, ti avevo promesso che saremo andati a cercare il tuo pugnale quando cadde dal tetto di Torre del Drago, ma alla fine purtroppo non c’è mai stato il tempo e non siamo mai riusciti a sfidarci alla gara di tiro con l’arco” – “ ma se vorrai potrai trovarmi a Kart, la città innevata dei Ranger”- e gli faccio un occhiolino.

    Zaino in spalla e si parte, non è ancora tempo di tornare a casa, prima devo diventare la migliore Ranger del Mondo, in compagnia di un pappagallo di nome Dag che parla nanico...

    Edited by Caterina Policaro - 29/8/2023, 17:48
     
    .
14 replies since 20/1/2020, 22:56   310 views
  Share  
.